Sono passati solo pochi mesi da quando tutti gli italiani in lock down impauriti , dai balconi , cantavano l’inno di Mameli e inneggiavano ai loro eroi , i medici , che , senza armi e senza protezioni ,con un coraggio da leoni, andavano al fronte per combattere la nostra battaglia contro un nemico invisibile e sconosciuto . I loro comandanti , gli scienziati, non erano in grado di impartire strategie contro l’invasore covid-19 , una pandemia che non solo aggrediva la vita umana ma anche l’economia mondiale con lo spettro di morire o senza fiato o di fame .
Questi eroi ricordavano i kamikaze giapponesi destinati a morire per la patria sia in guerra sia in tempo di pace per bloccare i disastri nucleari , quali Fukuschima, provocati dai terremoti.
In questa mattanza di centinaia di camici bianchi a cui non è andato neppure un seppur misero premio in denaro , c’erano anche i medici di famiglia che avevano avuto disposizioni di non visitare i loro pazienti per evitare la diffusione del virus , attenendosi rigidamente ai protocolli di sicurezza e distanza che variavano ogni giorno. Di fatto veniva impartito loro solo l’ordine di dare consigli e indicazioni , in caso di persistenza dei sintomi, dei numeri di emergenza chiedendo l’intervento di medici specializzati in virologia in strutture superattrezzate.
In questo quadro di sovraffollamento delle strutture sanitarie taluni responsabili regionali politici sono ricorsi a trasferire i pazienti in case di cura private o a lasciarli a casa per mancanza di posti letto . Sull’argomento indaga la Magistratura e non entriamo in merito .
Rileviamo che comunque , in primis e in generale, sono vergognose le critiche a carattere elettorale contro il nostro potere politico centrale che è universalmente stato riconosciuto come il miglior modello democratico. Offendere la Patria per rubare un voto ad uno sprovveduto è cosa abbietta .
Parimenti vergognose sono le accuse generiche rivolte da familiari di vittime ai medici di base per non essere intervenuti per tempo , senza informarsi prima dei protocolli di sicurezza ai quali detta categoria di medici dovevano attenersi . Tali accuse sono state rivolte da privati ignoranti della materia medica-legale, accecati dall’odio per quanto accaduto a propri familiari, in cerca di sfogo con capri espiatori . Sono così stati colpevolmente forniti ai giornali elenchi di nomi di presunti colpevoli diffusi in tutto il Paese , prima ancora che la Magistratura si fosse pronunziata sull’archiviazione o eventuale rinvio a giudizio.
Nessun rispetto c’è stato per chi ha combattuto con pari rischi nelle retrovie di sola individuazione intuitiva dei malati senza poterli neppure visitare per mancanza oltretutto di attrezzature idonee mai fornite dalla Sanità . Questi accusati , sbattuti in prima pagina, avevano impiegato decenni per affermarsi per onestà e competenza comportamentali. In questi casi , ove si verificasse la totale insussistenza di prove a carico di detti medici , io spero in una loro controdenunzia per diffamazione se non addirittura per calunnia, il più infame dei reati , con richiesta di un congruo risarcimento danni agi accusatori.
Da eroi a imputati il passaggio è breve in un Paese di voltagabbana . Basti pensare alle decine di milioni di fascisti che avevano inneggiato alla guerra nel secolo sorso , poi dileguatisi nel nulla , dopo la sconfitta, travestiti da liberatori .
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