Penso al grande Gino Bartali . Dieci anni fa scrivevo nel mio libro del pericolo di far percorrere a diversi mezzi (biciclette , camion e auto) gli stessi percorsi stradali senza nette separazione di corsie . Non è stato fatto , con il risultato di migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti ogni anno . GIrare per Roma è come girare per un cimitero dalle croci di memoria che si vedono ovunque. Oggi , dopo dieci anni , a causa del corona virus, ci si ripropone lo stesso problema sia per evitare il contagio sia per l’elevato tasso d’inquinamento dell’aria causato dal traffico .Mettere in campo biciclette e monopattini basandosi solo su strisce pedonali apposite e neppure continuative è l’ennesima prova di miopia da parte di chi è chiamato a governare abituato nel nostro Paese a pensare alla giornata , come capita .
Bene , sta di fatto che dopo aver assistito ai morti giornalieri del corona virus ci aspettiamo di sapere ogni giorno quanti altri morti ci saranno per incidenti stradali .
Ho citato Bartali per la nota frase " è tutto sbagliato e tutto da rifare" che ha un grande valore per la statura morale del personaggio . Infatti il suo nome è riportato tra quello dei "giusti" nel Museo della Shoah a Gerusalemme dopo che si è scoperto a posteriori , post mortem, quanti ebrei aveva salvato durante la guerra esponendosi ad altissimi rischi . Nella sua bicicletta erano infatti nascosti messaggi informativi su quello che accadeva con relativi pericoli da evitare per non essere catturati .
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