Il bilancio di 2 anni di Renzi al governo

Non c’è dubbio che i suoi principali punti di forza sono stati , in antitesi con il passato dei politici tuttora negativamente presenti in Parlamento, il suo decisionismo e dinamismo , la lotta agli assentesisti e alla corruzione e il miracolo di finire qualcuna delle 900 opere incompiute che hanno fatto sprecare oltre 4 miliardi di Euro al Paese. Ha inoltre modernamente posto fine ai blocchi di destra e di sinistra , con relative barricate ideologiche, mettendo in luce che la vera distinzione moderna è tra il bene dell’Italia e gli interessi di partito o , ancor peggio, personali. Per contro ha fatto il gioco, tipicamente politico, delle tre carte con risparmi fiscali concessi a una parte ma tolti da un’altra,  senza alcuna “spending review “ sulla spesa pubblica . Anzi : la spesa pubblica è aumentata restando fuori controllo ed i servizi ai cittadini si sono quasi azzerati. Non ha punito sul piano monetario i responsabili degli sprechi e delle opere  incompiute per incapacità , ammessa la buona fede, e non ha toccato i privilegi dei politici costruiti con Leggi che legalizzano l’interesse privato in atti d’ufficio. 

Le riforme ? Bene , ma la gente vuole vedere i risultati di questi cambiamenti che non ci sono. L’Italia è ripartita? No , l’unica cura per farla risorgere dal letargo è la vittoria della lotta alla burocrazia che è paragonabile a quella contro la mafia che regna indisturbata da troppi decenni. 

Alla fine comunque il bilancio di Renzi è positivo per il principio “beati monocoli in terra caecorum”. In pratica si è confermato come l’ultima “spiaggia” per il Paese anche perché prima di lui avevano fallito tutti , persino Monti che, con i suoi discepoli,  si erano dimostrati  dei falsi Dei al servizio solo dei potenti.