essendo renziano della prima e ultima ora condivido pienamente lo spirito della tua lettera. Devo ammettere, mio malgrado, che sia per la Brexit che per Trump che per il nostro referendum ho sbagliato le previsioni, il che mi porta a due conclusioni: la prima, scontata, è che non sono più capace di prevedere e, quindi, è meglio che mi interessi soltanto alle postvisioni. La seconda, che certamente prediligo, è che serpeggia per il mondo intero una sorta di delirio pantoclastico che con rabbia masochistica dà ascolto soltanto alle istanze del proprio ventre e, abbandonata la logica, VOTA CONTRO.
Il nostro sano 40% è una maggioranza relativa ma è una minoranza assoluta. Spiace, moltissimo, moltissimo dover vedere il nostro Paese condannato all' immobilismo, al paludoso chiacchiericcio politichese, al vociare di scalmanati nordisti, all'invidia nefasta di coloro che non sanno fare ciò che si dovrebbe e che appena qualcuno prova a farla gli si scagliano contro sostenendo che si poteva fare meglio. Temo che le mancate riforme ci allontaneranno dalla benevolenza che l'Europa ha finora avuto verso i nostri conti
Sono molto grato al Presidente, per sua fortuna ancora per poco, del Consiglio per l'enorme impegno profuso, per gli innegabili successi in politica estera, per l'entusiasmo giovanile speso con toscana esuberanza e sono anch'io convinto, come te, che il tempo sia galantuomo e quindi che "giorno verrà".
Un caro saluto renziano, o meglio, dai, mettiamoci un po' di quota rosa, renzoboschiano. Gianni
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