Caro Andrea,
Ho letto e applaudito il tuo articolo sulle banane storte che mi ha fatto tornare alla mente un fattarello di tanti anni fa. Secolo scorso, anni '80-90, che banalmente vengono definiti favolosi, forse perché tutto ciò che appartiene ai ricordi si ammanta di una dolcezza che, allora, ci sfuggì. Medicheria della Div. Di Medicina generale, giovane medico, assistevo alla ramanzina che la Caposala rivolgeva agli infermieri che erano stati di turno la notte, rei, a suo dire, di scarso impegno: che avete fatto stanotte? Alla'epoca, prima della grande migrazione campana, gli infermieri erano romani e parlavano romano: gnente, capo sa' semo annati a raddrizza' le banane al porto! Con questo volevano significare la totale inutilità di quella notte, trascorsa, magari, a rispondere ai campanelli, a cambiare i pazienti o a soccorrerli per sopraggiunta acuzie, senza potersi distendere un attimo. Non solo nessuno riconosceva loro alcun merito ma venivano trattati da pelandroni. Si, perché le banane per loro natura sono storte e non da alcun vantaggio raddrizzarle, eppoi a fare quella inutile cosa c'erano andati pure al porto!
Ti ringrazio per avermi fatto ricordare queste cose e ti auguro buone vacanze Gianni
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