Spett. Wind Telecomunicazioni s.p.a
Oggetto : contestazione
Modalità contrattuali e d’esecuzione
Facciamo riferimento alla Vostra risposta di diniego del 9/1/2013 alla nostra richiesta di storno parziale del 7/1/2013 a seguito dei disagi lamentati (lunghi tempi di attivazione, farraginose modalità di migrazione e costi maggiorati di un contributo di attivazione mai illustrati dal Vostro agente Sid Generali s.r.l –Wind partner) in fase pre contrattuale come riportato nella nostra diffida e messa in mora alla data certa del 29/10/12 . La gravità di quanto accaduto e da noi subito consiste nel fatto che abbiamo con assoluta chiarezza spiegato al vostro agente , nella fase pre contrattuale, le nostre esigenze di società operante nel campo delle prenotazioni vacanze con il rischio che eventuali disservizi nella fase di transizione ci avrebbero comportato danni economici e d’immagine. La nostra scelta di cambiare operatore era quindi certo collegata alla convenienza economica ma condizionatamente alla prioritaria assenza di disagi . Aggiungiamo solo che le linee telefoniche e Internet nella nostra sede di Roma sono state correttamente ripristinate come erano prima del vostro confusionario intervento , solo grazie ad un nostro tecnico ed a nostre spese . Voi avete giustificato l’accaduto affermando che dipendeva da tecnici Telecom che voi non riuscivate a gestire . Problema certamente vostro e non del cliente che , oltretutto, era stato totalmente disinformato di tale problema in fase pre contrattuale.
La nostra valutazione per quanto esposto su questo primo punto , tutto documentato , formale e a data certa, dal momento che non avete mai smentito ed anzi difeso l’operato del vostro Wind partner, è che la nostra società sia stata oggetto di una Vostra consapevole “pubblicità ingannevole”.
Costi e modalità di riscossione
Successivamente a quanto esposto , nel corrente mese di febbraio abbiamo ricevuto molteplici telefonate sia sul telefonino del sottoscritto amministratore sia al telefono fisso delle direzione amministrativa dei nostri uffici di Roma da vostri impiegati , con numero nascosto e senza alcuna presentazione , ingiunzioni di pagamento del saldo fattura con minaccia di staccare le linee telefoniche. A risposta ,abbiamo fatto presente di aver regolarmente pagato il canone ma non il predetto contributo di allacciamento sia in quanto non ne era mai stato fatto cenno dal Vostro agente , come risulta dalle carte-proposta consegnateci ante la firma del contratto firmato che , anch’esso, non prevede alcun contributo di allacciamento. A dette nostre osservazioni i vostri anonimi impiegati hanno risposto di non essere competenti in materia ma solo incaricati di informarci che tutte le nostre linee sarebbero state staccate. Abbiamo allora chiesto di parlare non con semplici “comunicatori” ma con i responsabili , ma siamo stati rimandati all’ufficio clienti con cui avevamo già parlato senza esisti in quanto mancante di capacità decisionale . Tutto quanto affermato risulterà certamente dalle registrazioni telefoniche che , di norma , vengono fatte per trasparenza .
Le vostre minacce di staccarci Internet e le linee telefoniche ci hanno costretto a pagare il vostro richiesto contributo contrattualmente non dovuto per evitare enormi danni all’operatività della nostra società con un’attività turistica nel suo periodo di pieno svolgimento estivo, data la paura , dopo l’esposta negativa esperienza dei 3 allacciamenti a Roma(due) e Sexten- (Bz) ,di ulteriori disagi passando ad altro operatore . Comunque abbiamo disdetto la migrazione della nostra sede a Sorrento, ancora non oggetto dei vostri interventi a distanza di 4 mesi dalla firma del contratto .
La nostra valutazione per quanto esposto su questo secondo punto è che il vostro comportamento potrebbe configurarsi come una violazione dell’Art.629 del codice penale (estorsione) .
In conclusione certamente non avremmo mai fatto il passaggio dalla Telecom e Fastweb alla Vostra società , se fossimo stati correttamente informati dei possibili disagi connessi alla migrazione e dei suoi costi effettivi . Il problema che ci si pone a questo punto è se quanto esposto rappresenti un caso particolarmente sfortunato o la regola . Comunque , anche nel migliore dei casi che fosse un’eccezione, è riprovevole la mancanza di possibilità di chiarimento con un fornitore di servizi .
Pertanto , in un momento in cui le imprese italiane soffrono per il peso della Burocrazia e del Fisco , credo che sia necessario chiarire anche i diritti-doveri dei Servizi, per evitare prepotenze anche in tale campo. Questo per una questione di principio d’interesse generale e non singolo . Per questo Vi informiamo correttamente che abbiamo chiesto un parere , inviando un esposto sull’accaduto, sia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, relativamente al problema della “pubblicità ingannevole” , sia alla Procura della Repubblica , per l’ipotesi di “estorsione”. Una volta che questi due Enti chiariranno la giustezza o meno di quanto da noi semplicemente presunto , valuteremo di procedere o meno per una rivalsa anche in campo civile da parte del nostro studio legale che ci legge per conoscenza.
Distinti saluti
Roma , 16 febbraio 2013
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