L’Italia è fallita perché da tempo è fallita la democrazia;strada facendo avendo dato la possibilità a gruppi di potere a sedere al Parlamento (come se dopo la Monarchia dei Savoia si sia instaurata la Monarchia dei partiti e dei capi banda di questi partiti) abbiamo dato loro la possibilità di organizzare il proprio potere economico prima e potere economico dopo anche se, a mio avviso, il potere politico è supportato notevolmente da quello economico ed anzi il potere politico comincia, cresce e si ingigantisce con quello economico.
L’Italia da svariati anni vive di slogan che vengono fatti memorizzare a tutti gli Italiani che li ripetono senza magari capirne il vero significato: non voglio offendere nessuno ma penso che oltre alla diffidenza ormai ben radicata nel popolo Italiano ci deve essere più critica ed approfondimento.
Primo slogan da discutere: Seconda Repubblica, qual è il vero significato? Cos’è cambiato dalla prima Repubblica? Non certo i rappresentanti politici, non certo i compromessi, le ruberie, il poco rispetto del denaro pubblico. Ed allora che senso ha di parlare di seconda Repubblica? Forse per un sussulto di vergogna personale, per dare il segnale di cambiamento hanno cambiato l’aspetto formale anche se i contenuti –lo sappiamo benissimo- non sono affatto cambiati. Poiché coloro che sono entrati nel Parlamento si sono abituati ai privilegi ed hanno pensato bene di cambiare le regole elettorali (non parlo di legge elettorale) per avere la certezza di continuare a sedere sulle poltrone più autorevoli e comode. Togliere ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti è di fatto togliere la sovranità popolare, togliere la democrazia poiché democrazia significa letteralmente “ Governo del Popolo” vale a dire che il Popolo partecipa al governo dello Stato escludendo così ogni forma di governo autoritario. In sintesi molto chiaramente non sarà mai configurabile in Italia un governo autocratico, che non si fondi sul consenso popolare come stabilito dalle norme costituzionali. Con la legge 270/2005 – il così detto Porcellum – così definito dal suo stesso propositore l’allora Ministro Calderoli – di fatto sono stati ignorati gli articoli 56 e 58 della Costituzione dove si parla di suffragio universale diretto ossia i cittadini, con il loro voto, devono scegliere chi li rappresenta alla Camera ed al Senato e non certamente non devono essere i Principi < ossia i segretari, i vertici del Partito a fare la suddetta scelta>.
Siamo di fronte ad una dittatura di una Democrazia minoritaria.
Occorre come dice molto chiaramente la Costituzione che al Parlamento siedano persone elette da altre persone e non da meccanismi barocchi da far impallidire l’inventore del cubo di Rubik.
Il Popolo sovrano deve eleggere e deve punire il parlamentare che non è stato all’altezza del ruolo o non si è comportato bene. Il Popolo quindi e non i meccanismi, contrariamente a quanto pontificano autorevoli esponenti politici, giornalisti, anchorman, opinionisti che sono tutti schierati contro la preferenza poiché, a loro dire, quest’ultima favorisce la clientela, la mafia, il supermercato dei voti. Già per eliminare ciò bisogna eliminare le preferenze secondo il loro criterio. Tutto ciò è come colpevolizzare una famiglia vittima di un furto nella propria abitazione perché non aveva le grate o l’antifurto in casa. Si devono arrestare – se ci si riesce – i ladri, non si devono costringere la famiglie a stare nel fortino della propria abitazione. Con questo voglio dire che vanno puniti coloro che fanno scambio di voti, chi paga i voti ma non si deve certamente punire chi ha il diritto di voto e lo vuole esercitare. Con le liste bloccate è consequenziale l’aumento dell’astensionismo e dell’antipolitica, poiché ormai quasi tutti hanno capito che con questo sistema il loro voto non cambia nulla in quanto le decisioni sono state già prese dall’alto, ossia nelle segreterie dei partiti. Con il voto degli elettori si vuole legalizzare ciò che contro la Costituzione e la Democrazia, e quindi illegalmente, hanno già deciso i principi del partito. In sintesi, votando con questo sistema dittatoriale significa dare la chiave al proprio carceriere.
Parlavo di sistema dittatoriale poiché dopo il colpo di Stato del 28 ottobre del 1922 (marcia su Roma), gli Organi del partito fascista tesero a diventare organi dello Stato così da sostituire la Monarchia con la dittatura; il capo del partito divenne Presidente del Consiglio ed i membri della Camera dei Deputati con la camere dei fasci non furono più eletti ma nominati dal partito fascista. Questo meccanismo ricorda qualcosa? Ebbene invece di andare avanti con slogan perché non guardano in faccia la realtà, diciamo in maniera chiara e determinata in Italia c’è la seconda dittatura, anche peggiore perché si è fatta cucire addosso gli abiti anche seppure i meno addetti ai lavori cominciano a percepirlo. Va bloccata questa ignominia, questo modo d’imporre delle regole che non sono in linea con la Carta Costituzionale: sarò ripetitivo ma pretendendo che gli articoli in essa contenuti siano concretamente rispettati è l’unica forma di vera rivoluzione di ribellione che è possibile attivare senza arrivare ad altre forme di violenza, non dimenticando le tante battaglie, i tanti sacrifici, le vite umane stroncate per dar vita ai principi di Libertà e Democrazia partecipativa sancite dalla Costituzione.
La sovranità appartiene al Popolo che le esercita nelle forme enei limiti della Costituzione che non va interpretata ma rispettata ed applicata. Una recente violazione agli articoli Costituzionali si è vista con le recenti primarie del PD; a causa di regole stabilite all’interno del partito chi non aveva votato al primo turno non poteva votare al ballottaggio venendo calpestato così il sacrosanto diritto al voto. Qualcuno ha obiettato che si trattava di votazione all’interno di un partito; non ci sono dubbi ma la votazione era finalizzata alla successiva elezione di un rappresentante del popolo alla carica più importante, ossia la Presidenza del Consiglio. Il diritto al voto è limitato per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale e non perché i notabili di un partito stabiliscono delle regole. Possono anche stabilirle ma sottostando ai principi fondamentali. Se queste sono le premesse delle primarie è scontato il proseguo ed il fine ultimo. Senza il rispetto delle regole fondamentali non c’è Democrazia ed i primi dodici articoli sono irremovibili ossia non possono essere oggetto di revisione Costituzionale e quindi di cambiamento. L’unico modo per determinarne la scomparsa sarebbe la cancellazione della nostra intera Costituzione e ciò determinerebbe la morte della Stato Italiano. Quello che sta succedendo.
Oltre alla legge elettorale vanno anche cambiate le regole della votazione; ogni cittadino dovrebbe avere copia del suo voto e della sua preferenza per verificare, se lo volesse, se ci sono dei brogli elettorali- per altro molto frequenti.
Poiché ormai siamo diventati un popolo di controllati ma sapendo che oltre i doveri esistono anche i diritti per uscire da questa nuova forma di schiavismo dobbiamo controllare i nostri controllori: è l’unico modo per uscire fuori dal tunnel. Ci fanno sapere che siamo un popolo di evasori, che ci deve essere una feroce guerra contro chi evade ed allora noi contribuenti onesti chiediamo con forza, con accanimento quasi con ossessione (d’altronde com’è loro consuetudine dobbiamo pretendere che vengano controllati sino all’ultimo centesimo i soldi che diamo allo Stato con le nostre tasse ed imposte. Pagandole ognuno di noi – chi più chi meno – si toglie dei piccoli o grandi soddisfacimenti personali e non possiamo e non dobbiamo accettare che questi soldi non vadano tradotti in servizi per migliorare la qualità della vita (sia per l’assistenza sanitaria, sia per la sicurezza, sia per l’istruzione, sia per la ricerca, sia per la viabilità e per le strutture pubbliche che devono avere degli standard elevati come succede già negli altri Stati europei. Non dobbiamo più accettare che questi soldi vadano a finire sui conti in banca di politici di malaffare che servano a mantenere i privilegi di pochi furbastri secondo la cultura popolare ma di fatto farabutti e delinquenti. Dobbiamo fare in modo che i controlli siano potenziati, non solo dalla Corte dei Conti ma formando comitati di controlli Circoscrizionali, Comunali. Utopia? Si può anche trovare un’altra soluzione ma il concetto è questo; poiché siamo un popolo di limoni spremuti sino all’ultima goccia dobbiamo pretendere di sapere come viene utilizzato il succo di questi limoni e da chi. LOTTA DURA ALL’EVASIONE ma anche CONTROLLO E LOTTADURISSIMA CONTRO CHI FA USO ALLEGRO E SUPERFICIALE DEL DENARO PUBBLICO. Non ci possono essere doveri senza diritti. Lo Stato si inventa di tutto per chiedere soldi ai sudditi: ormai viviamo in uno Stato di Polizia; chi ci governa si è inventato anche l’Equitalia che di equo non ha proprio nulla. E’ solo usura di Stato che colpisce senza pietà tutti non solo gli evasori furbi ma anche cittadini per bene solo per una multa o per qualche rata dell’AMA mai pagata poiché qualche volta mai notificata.
Poiché le tasse sono eccessivamente alte, perché gli Enti creditori demandano a questi concessionari facendo lievitare ulteriormente il salasso alle famiglie? Occorre bloccare questa follia questa disumana triturazione che avviene purtroppo sotto gli occhi di tutti e nessuno prende dei provvedimenti per arginare questa persecuzione.
Così bisogna pure bloccare la violenza sulle donne: i femminicidi come li definiscono attualmente i giornali, i talk show, le tante trasmissioni dedicate a questo allucinante fenomeno. Se ne parla da anni ma ancora non esiste una legge talmente punitiva da diventare un severo deterrente per i malintenzionati. Invece di parlare di calcoli percentuali per la governabilità, di alleanze, di PIL, di banche, banchieri – di Europa che non esiste perché non si promulgano leggi indispensabili per chi vive ancora in questo paese, un paese che di fatto non tollera le minoranze o migliorare la loro qualità di vita: le unioni di fatto, disabili sempre più chiusi nei loro appartamenti. Chi ha la fortuna di viaggiare nota che negli altri paesi europei ci sono parecchi disabili in giro per la città e ci si chiede se in Italia la popolazione è più sana è più autonoma. NO. Negli altri paesi non ci sono barriere architettoniche, da noi tantissime anche se ci sono leggi che le vietano e continuano a proibirle. Parlando di disabilità mi viene in mente una forma di disabilità che non si vede e che penalizza chi non la possiede ma chi ne è vittima: parlo della disabilità morale che non è immoralità ma amoralità. Grazie a questa dote naturale qualcuno od alcuni gruppi di potere organizzano la propria carriera, la propria ascesa sociale ed economica annullando anche fisicamente chi li ostacola.
10 Gennaio 2012:muore d’infarto Pietro Saviotti all’età di 56 anni – era procuratore aggiunto a Roma ed era a capo del pool antiterrorismo-.
26 Luglio 2012: muore d’infarto Loris D’Ambrosio all’età di 64 anni– era Consigliere giuridico del Quirinale ed aveva avuto conversazioni con Nicola Mancino, conversazioni intercettate nell’inchiesta sulle trattative tra Stato e mafia.
14 Ottobre 2012: muore d’infarto Alberto Caperna all’età di 61 anni – era Procuratore aggiunto a Roma e responsabile del Pool dei reati contro la Pubblica Amministrazione ed in questa veste coordinava le indagini relative a fatti su corruzione, peculato ed altro. Era titolare dei casi Fiorito e Maruccio. Al suo vaglio sono finite numerose e delicate indagini giudiziarie come quelle relative al caso Lusi e la presunta compravendita dei Senatori oltre ad essersi occupato della vicenda della casa dell’ex ministro Scajola.
Cadaveri eccellenti: l’unico elemento non chiaro è l’infarto poiché non si tratta di una malattia contagiosa. Non occorre aggiungere altro.
Il potere è granitico, non si tocca ed il vero potere è quello economico; ecco perché il finanziamento pubblico ai partiti continua ad essere elargito nonostante un referendum indetto nell’Aprile del 1993 l’aveva bocciato alla grande con il 90,3% dei consensi. Tanto per parlare di cose concrete non solo di critiche, il referendum rappresenta la massima espressione dellavolontà popolare poiché rappresenta uno dei modi più incisivi in cui tutto il popolo può esercitare direttamente la sovranità di cui è esclusivo titolare al di fuori ed al di sopra della volontà delle segreterie dei partiti. Risultato: nel 1999 la legge 157 reintroduce il finanziamento pubblico per i partiti: era il 3 Giugno 1999. Alla faccia della Democrazia e del rispetto della sovranità popolare. Circa il finanziamento pubblico dei partiti tutti quanti sia a destra che a sinistra sono stati sempre d’accordo su questa sottrazione di denaro pubblico; con la Lg.157 del 3 Giugno 1999 (si rammenta che all’epoca era Presidente del Consiglio Massimo D’Alema che in quell’occasione aveva usurpato la poltrona a Prodi e contestualmente dava un calcio agli elettori, ai cittadini che avevano detto no al finanziamento pubblico e fu lui a firmare tale legge che prevedeva 5 fondi: per l’elezione alla Camera, Senato, Parlamento Europeo, Regionali e per i Referendum. All’epoca vennero erogati lire 208 miliardi per il 1999, lire 198 miliardi per il 2000 e a lire 257 miliardi annue a decorrere dal 2001: l’erogazione veniva interrotta in caso di fine anticipata della legislatura. La legge entra in vigore con le elezioni politiche del 2001(?). La normativa viene modificata con la Lg. 156 del 26 Giugno 2002 con la quale la somma da erogare viene quasi quintuplicata passando a €125.328.611,95 nel 2002, €125.089.621,44 per il 2003, e € 153.089.621,44 annui a decorrere dall’anno 2004. Infine con la Lg.51 del 23 Febbraio 2006- all’epoca era Presidente del Consiglio Berlusconi – il finanziamento è dovuto per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Con questa ultima modifica l’aumento è esponenziale. Con la crisi politica del 2008 i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi giacché ricevono contemporaneamente le quote annuali della XV e XVI legislatura. Oltre a questi soldi pubblici (soldi che vengono presi dalle nostre tasse, dalle nostre imposte, dalle estorsioni di Equitalia) che vanno a finire ai partiti dobbiamo aggiungere i finanziamenti all’editoria, gli stipendi dei parlamentari e - cosa indegna – il vitalizio dei parlamentari che per 35 mesi di lavoro possono fare affidamento al vitalizio contro i 41 anni o 42 di attività lavorativa di tutti i cittadini.
Scusate ma sarà pure un’ossessione però il cuore della costituzione è l’art.3: ossia la legge è uguale per tutti e nessun legislatore può permettersi di manipolare la legge creando provvedimenti ad personam che favoriscono alcuni cittadini che ricoprono cariche istituzionali (Deputati – Senatori Consiglieri Regionali) anzi costoro devono dare per primi l’esempio del pieno e assoluto rispetto della Costituzione e delle leggi.
Se ciò si verifica significa che il sistema democratico sta venendo meno ed il paese si avvia verso una pericolosa forma di governo autocratico che calpesta soprattutto il principio di uguaglianza. Tutto questo calza a meraviglia per la riforma delle pensioni : chi predica bene ( è chi ha giurato sulla Costituzione) si prende dei vistosi ed anticostituzionali previlegi soffocando i cittadini ed imponendo a questi delle regole, le medesime regole che essi stessi disattendono.
Un grande calcio alla democrazia è stato dato con il golpe della BCE che con velocità supersonica ha fatto piazza pulita non solo del principe di Arcore già politicamente defunto da tempo ma anche di tutte le favole ispirate alla Costituzione ed alla Democrazia che albergavano nell’immaginario degli italiani fin dai tempi delle scuole elementari.
Napolitano ha gestito il colpo di Stato per conto terzi con consumata destrezza, meritandosi il plauso dell’Europa.
I camerieri della politica affiancati dalla pletora di opinionisti radical chic hanno certificato la scarsa opportunità di interpellare i cittadini in merito al loro futuro, dal momento che il popolo bue mai capirebbe i termini del problema ed il suo intervento potrebbe turbare profondamente i mercati.
Nel corso di 48 ore l’usuraio di Goldman Sach cioè Mario Monti è stato prima nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica (Repubblica che non c’è più ) per meriti immaginari che non hanno nessuna ragione di essere, poi il sig. Monti è stato investito dall’autorità di presiedere un governo illegittimo che non risponde agli interessi nazionali, ma bensì alle direttive di Bruxelles ed ai dettami del mercato.
Infine coinvolto in un toto ministri all’interno dei quali cadaveri politici di ogni risma e colore sgomitano e sbavano per ritagliarsi un posto al sole.
Così improvvisamente i mercati e lo spread cominciano a governare e l’Italia assume le sembianze di un paese occupato, deprivato di qualsiasi sovranità residua con annessi Diritti democratici e Costituzionali. In parole povere una sorta di dittatura imposta dall’estero con lo scopo precipuo di spolpare quello che resta dell’Italia e degli Italiani.
Anche coloro che hanno festeggiato l’avvento del pifferaio magico Monti adesso si accorgono delle conseguenze : perdite di posti di lavoro, preluvio di nuove tasse ed imposte, e le cose peggioreranno ancora quando si dovrà lasciare la macchina in garage, quando la casa se la prenderà l’Equitalia, quando negli ospedali le liste d’attesa diventeranno l’ultimo dei problemi.
Personalmente è forte l’amarezza nel constatare come ormai sia valicato anche l’ultimo limite della decenza palesando l’evidenza che per governare le sorti progressive del nostro futuro, l mercati e lo spread ormai possono fare a meno di ottenere il sostegno dei cittadini.
Occorre spiegare ai cittadini che nessuno di loro è responsabile del debito pubblico, la colpa della crisi è del “signoraggio bancario”che è la più colossale truffa che sia mai stata organizzata nella storia dell’umanità. E’ il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo : il potere di controllare, governare intere nazioni.
Il signoraggio è il problema mondiale più serio che esista poiché è il padre di ogni malessere sociale ed economico.
In poche parole : per emettere moneta tutti gli stati del mondo l’hanno sempre chiesta in prestito alle Banche centrale private, che creano questo denaro dal nulla, semplicemente stampandolo.
Il debito pubblico è in realtà il debito che lo Stato, noi, abbiamo nei confronti delle Banche Centrali usuraie, e aumenta(ammonta?) a tutta la moneta emessa più gli interessi mai emessi.
Il signoraggio è il reddito percepito da chi emette moneta, pari alla differenza fra il valore facciale della moneta detto valore nominale e il suo costo di produzione detto valore intrinseco precisando che il valore intrinseco è praticamente nullo: per le monete metalliche è di 20 centesimi circa e per le banconote è di circa 5 cent.(quanto costa carta ed inchiostro).
E’ importante sapere che dopo il 15 agosto 1981, con l’abolizione da parte del presidente Nixon degli accordi di Bretton Woods del 1944 la moneta emessa non ha più nessuna contropartita aurea: vale a dire che non esiste più convertibilità con le riserve di metalli preziosi come l’oro.
La moneta viene creata dal nulla, semplicemente stampandola, e con l’abolizione delle riserve non ha più valore creditizio ma solo valore indotto, vale a dire prende forma dell’accordo e per convenzione di chi la utilizza come mezzo di scambio.
Siamo noi che diamo valore ad una moneta tanto è vero che – come ha detto il professore di Diritto Giacinto Aiuti – se prendiamo un governatore e lo spediamo su un’isola deserta a stampare moneta quella moneta non acquista valore poiché non c’è nessuno che l’accetta e la utilizza.
Chi crea ed emette moneta? Mentre le moneta di metallo sono coniate ed emesse dallo Stato, la moneta scritturale (assegni bancomat carte di credito) sono create stampate dalle banche centrali nazionali, nel nostro caso Bankitalia per conto della BCE.
L’emissione di denaro da parte della Banca Centrale avviene solo in contropartita a obbligazioni emesse dallo stato al corrispettivo valore che la nostra banca acquista indirettamente attraverso l’acquisto di titoli di stato.
Quando Bankitalia acquista questi titoli del valore di un milione, crea un milione di euro dal nulla e lo cede allo stato che a sua volta paga stipendi e servizi. La Banca Centrale può a sua volta versare questi titoli alle banche ed ai risparmiatori. In ogni caso, una volta scaduto il periodo di vita lo stato dovrà dare ai possessore dei titoli il capitale più una percentuale di interessi. Per semplicità si tralascia il tasso di sconto ossia l’interesse sul prestito di denaro deciso dalla stessa BCE.
Ecco la colossale truffa: la Banca Centrale si appropria del reddito del signoraggio di tutta la moneta emessa (sia scritturale che banconote). Questo è testimoniato dal fatto che ponga al passivo nel suo bilancio tutta la moneta emessa non come sarebbe corretto al valore tipografico, ma al suo valore nominale.
Si comporta come se la moneta fosse di sua proprietà all’atto dell’emissione, come si ci fosse una riserva a cui attingere per creare denaro ma quella riserva ormai non c’è più.
Inoltre non c’è alcuna norma né in Europa né in Italia che dica di chi è la proprietà della moneta. Dopo l’abolizione degli accordi di Bretton Woods, la moneta perde il valore creditizio, non rappresentando più un debito per la banca. Di conseguenza avendo un valore indotto la proprietà della moneta appartiene alla collettività.
La Banca non potrebbe prestare quel denaro poiché non è di sua proprietà ma purtroppo avviene così. Facendo leva sul riflesso condizionato causato dall’abitudine di dare un corrispettivo per avere denaro le Banche Centrali hanno emesso la moneta con il corrispettivo del debito, cioè prestandola.
In tal modo i grandi usurai non si sono limitati ad espropriare i popoli dei valori monetari, ma li hanno indebitati di altrettanto caricando sin dall’origine il costo del denaro del 200%.
La riserva aveva un senso quando la banconota era convertibile in oro a richiesta del portatore. E’ diventata ormai una ridicola sceneggiata per mascherare la truffa dell’emissione con cui la Banca Centrale consegue unarricchimento parassitario pari alla differenza tra il costo tipografico e il costo nominale della moneta. Il debito pubblico è quindi il debito che lo Stato ha nei confronti di questi usurai, e aumenta a tutta la moneta emessa (prestandola) dalla Banca Centrale più gli interessi che la Banca non crea e non stampa.
Centinaia di milioni di euro ogni anno vanno via per pagare un debito che in realtà è basato su una frode : il signoraggio bancario la maggior parte che paghiamo servono, secondo i politicanti amici dei banchieri, a pagare questo debito che come abbiamo visto debito non è.
Il signoraggio non ha già solo la funzione di arricchire questi banchieri internazionali, è anche un metodo per il controllo della massa con la schiavitù che ne deriva.
La soluzione è semplice : bisogna prendere coscienza che la proprietà della moneta appartiene al popolo, a noi, e non può quindi esserci prestata dalle banche. Dobbiamo ottenere la nostra sovranità monetaria e non affidarla alle banche usuraie. Il signoraggio derivante dalla moneta deve essere nostro, come dovrebbe essere nostro il denaro che abbiamo fra le mani. Il signoraggio andrebbe accreditato ad ognuno come reddito di cittadinanza.
Attualmente i politici ed i media sono sotto il controllo di questi banchieri usurai, e non hanno alcuna intenzione di far trapelare una verità tanto sconvolgente. Alcuni grandi politici si opposero a questo sistema di indebitamento stampando denaro di Stato e non presso alle Banche Centrali. E’ il caso del presidente degli Stati Uniti Lincoln e del presidente Kennedy.
Furono entrambi assassinati.
Chi invece si è prestato a questo sporco gioco delle banche è il sig. Monti che non ha ucciso il popolo italiano ma lo sta lasciando morire e fra l’uccidere e il lasciar morire la differenza è sostanziale, poiché l’agonia rende il trapasso molto più sconvolgente attualmente con il veto alla libertà di stampa anche il divertimento di scrivere assume un peso grave, nella veste quasi di prigioniero politico di un paese occupato con la consapevolezza che con ogni probabilità a breve un governo illegittimo ti impedirà di farlo, giacché le idee sovversive potrebbero nuocere ai mercati.
Nonostante tutto:
Viva Mario Monti, viva Napolitano, viva lo spread, viva i mercati, viva il Signoraggio e soprattutto viva il regime ma guai a chiamarlo così si chiama democrazia.
Per finire delle considerazioni personali: in 150 anni l’>Italia ha fatto molti progressi e il numero dei suoi abitanti è quasi triplicato. Non è più un paese di immigrazione anzi attualmente ha oltre 4 milioni di immigrati. La speranza di vita è più che raddoppiata e la mortalità infantile è oggi 100 volte inferiore di quella del 1861. L’analfabetismo è sceso dal 78% a meno del 2% tutto ciò è avvenuto nonostante la presenza dell’agente storico come lo Stato Italiano, tanto debole.
Quanto diversa avrebbe potuto essere la storia italiana se il nostro paese avesse avuto sin dal principio una Costituzione “efficiente”, esecutivi duraturi, leggi che dettano regole e non deroghe, vertici amministrativi scelti in base al merito ed autenticamente imparziali, istituzioni capaci di creare fiducia nello Stato come ente rappresentativo delle collettività.
Alberto D’Ettorre
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