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Economia-Lavoro: commento 2 ai mercanti di spread

Da quando partecipo alle riunioni di condominio, da circa 25 anni, prima ci andava mio padre oppure delegavo ad amabili amici la triste bisogna, appartengo alla fitta schiera di coloro che non si meravigliano  quasi più. Per questo trovo che la dichiarazione dell'on. Martelli sia solo tremendamente sincera. Del resto ogni azienda che cresce ha necessità di espandersi, da dimensioni locali a regionali a nazionali e poi oltre. Man mano che questo processo si realizza l'azienda ha sempre maggiore bisogno di innalzare i livelli di consulenza legale, economica e infine  politica. Non mi riferisco alle lobbies, che sono cose diverse e anche fisiologiche. Credo che il discorso valga sia per le aziende sane che per quelle malavitose e anzi temo che oggi nessuna importante impresa  possa fare a meno di specialissimi e cerebrali azzeccagarbugli, strapagati anche in caso di pessimi risultati, il cui silenzio vale molto più dell'oro, come hai bene spiegato in precedenti articoli, nè di sponde politiche. Non uso l'aggettivo mafioso (ma il concetto è quello) perchè evoca lupara e coppola che confezionano un'immagine non adeguata ai tempi, ai modi,  ai livelli ma soprattutto ai confini delle varie operazioni. Non so, nè credo si possa sapere, quanto denaro di provenienza sporca ci sia in una azienda di interesse nazionale; ogni tanto le intercettazioni, che sono diventate la nostra linea del Piave, consentono ai magistrati  di mettersi di traverso, o semplicemente di osservare la legge e di farci avere qualche nuova giornalistica amarezza. Perchè se la meraviglia è finita il dolore è sempre lo stesso.
   Ma che c'entrava il condominio? Giustamente mi chiederai. C'entrava e c'entra, perchè è in tutto assimilabile alla prima organizzazione sociale, dopo la famiglia, e si caratterizza per manifestazioni indefinibili, le "riunioni", che sono di chiaro stampo politico. Partigianeria: i condòmini si seggono a blocchi, sempre vicino agli "amici"e le varie proposte sono accettate o respinte non in base alla utilità ma a seconda di chi le ha formulate. Rissosità: per questioni importanti o banali sono capaci di sterili polemiche oppure di rivolgersi accuse o insulti per i quali io toglierei per sempre il saluto, e, invece, a fine serata è come se nulla fosse stato. Riescono a litigare su tutto, ma in modo totalmente disorganico, parlando, anzi gridando tutti insieme, per cui non si riesce a capire nè le posizioni nè le argomentazioni dei singoli. Indecisionismo: come Dio vuole si arriva alle votazioni con le quali l'Assemblea ( notare la maiuscola) delibera che saranno presentati dei preventivi che poi non saranno mai presentati o non approvati perchè nella Assemblea successiva ci si accorge   
sempre che sono necessarie  ulteriori spiegazioni.
   Conclusione: E' tutta colpa dei politici o i politici siamo noi che dopo le elezioni amministrative (come un grosso condominio o un enorme condominio in cui dobbiamo decidere se l'amministratore/sindaco va confermato o cambiatto) mettiamo in crisi la maggioranza parlamentare?   Non potremo avere un homo polticus novo senza aver formato prima  un  homo condominialis novo, ficcandoci bene in testa, preferibilmente con modalita' teutonica, che l'interesse del singolo non viene prima di quello generale con il quale deve invece armonizzarsi. Perderemo un po' di creativita'? No, perderemo il troppo individualismo che ci soffoca e che ci illude di essere liberi e furbi
  Gianni

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