Finalmente in Europa tutti i super governanti e super tecnici stanno scoprendo che il rigore non equamente distribuito e senza la lotta agli sprechi (soprattutto della Pubblica Amministrazione) non genera sviluppo ma anzi accelera la recessione . Chi è esperto di risanamento d’aziende , in pratica però e non in teoria, sa da sempre che la buona salute del sistema produttivo si basa , per primo , su un aumento dei ricavi e per secondo sull’eliminazione dei costi improduttivi.
La stessa condivisibile lotta all’evasione fiscale , fatta però non con metodi standardizzati e donchisciotteschi ma personalizzati, distinguendo tra delinquenti da galera e persone in oggettiva difficoltà, a poco serve se il ricavato viene destinato a riempire i buchi neri sempre della Pubblica Amministrazione invece che ridurre le imposte dei contribuenti onesti.
In questo quadro siamo molto preoccupati quando sentiamo affermazioni del prof. Amon Ra Monti di affidare allo Stato il compito di rilanciare l’economia facendo investimenti , da porre fuori dal rigore del pareggio di bilancio . Possibile che l’esperienza del passato non faccia insorgere dubbi sulla capacità dello Stato di generare sviluppo e occupazione ? Possibile che non si pensi , diversamente , che lo Stato avrebbe solo il dovere di pagare i suoi debiti per le forniture delle aziende , dando priorità a quei creditori che hanno , loro e non lo Stato, programmi di sviluppo e occupazione ?
Ha ,ancora una volta, ragione Casini ( risorto con l’accantonamento delle cattive compagnie e dopo aver capito di stare in mezzo alle macerie ) che ha detto :”invece di pensare alle alleanze giriamo per ascoltare i cittadini “ che , aggiungiamo noi, forse sono più saggi dei regnati che stanno per precipitare dai loro seggioloni . E ha anche ragione quando non se la prende con Grillo , una febbre naturale che si svilupperà sempre più se non si curerà la degenerazione della politica tradizionale.
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