Egregio Direttore de “ Il Foglio (Giuliano Ferrara),
ho seguito il Suo intervento su Rai 1–Radio Londra su Rutelli per lo scandalo Lusi così come l’intervista di Lucia Annunziata sempre al predetto Rutelli. E’ ovvio che sono d’accordo sull’impostazione che nessuno può essere condannato prima del verdetto definitivo della Magistratura e tanto più ancor prima di ricevere un avviso di garanzia. D’accordo anche sul suo pieno diritto quindi di difendersi con fermezza anche con querele per calunnia soprattutto in un momento come questo in cui la gente è oramai convinta di essere sudditi da bastonare governati da una cupola di stampo mafiosa che sta al potere da decenni, fatto unico  nelle democrazie evolute. Neppure lo strapotente Putin è arrivato a tanto ! Scandali come questi che stanno emergendo a Milano e Roma non sono diversi da quelli che ci sono sempre stati , endemici della gestione del potere in Italia , solo che in passato erano sopportati dalla gente che nel loro piccolo , nelle loro attività, emulava i governanti sul piano della sottrazione di denaro pubblico , a scapito dei servizi e dei cittadini onesti. Ora che la gente è costretta invece a denudarsi difronte ai “crociati” del Fisco , rinunziando non solo alla propria Privacy ma addirittura allo Stato di diritto essendo costretta a provare lei la propria innocenza su semplici supposizioni fiscali , è chiaro che gli scandali rosso-neri che emergono destano reazioni che sono vere e proprie avvisaglie per una prossima  “primavera araba” in casa nostra (è tutto scritto nel nostro libro “Accadde nel lontano 2025”) .
Ciò premesso , veniamo alla mia domanda specifica su Rutelli .
Perché tutti continuano ad insistere sulle sue ipotetiche colpe invece di chiedergli semplicemente se avrà il coraggio di presentarsi alle prossime elezioni  come candidato capace di  tutelare gli italiani dagli sprechi della Pubblica Amministrazione, un cancro pari se non superiore all’evasione fiscale , a detta della Corte dei Conti ?