Qualche mese fa ho letto un articolo che ha aggiunto tristezza a chi nutre ancora speranza in questo nostro Paese . Citava due scrittori Rita Monaldi e Francesco Sorti , moglie e marito, affermati a livello internazionale e sconosciuti in Italia . Nella loro patria elettorale , l’Olanda, hanno firmato 8 best seller del giallo , tradotti in 26 lingue e venduti in 60 Paesi . Da noi , dopo un promittente esordio, più nulla .Nel 2001 questi due scrittori presentano il loro primo romanzo , Imprimatur, che Mondadori pubblica nel 2002. Dallo scritto emerge che il Papa beato Innocenzo XI Odescalchi e la sua famiglia di banchieri aiutarono finanziariamente il protestante olandese Guglielmo d’Orange , quello che rovesciò l’ultimo monarca cattolico d’Inghilterra , Giacomo II, il che produce un “declassamento” di papa Odescalchi che porta allo spostamento dei suoi resti mortali dalla Cappella di San Sebastiano , subito dopo la Pietà di Michelangelo in San Pietro , per far posto alla salma di Giovanni Paolo II. Questo fatto determina il loro abbandono da parte degli editori italiani che li costringe ad un esilio .Così Monaldi e Sorti scelgono Vienna come città d’adozione e la liberalissima Olanda come patria editoriale. Si riprendono così i diritti d’autore del romanzo di cui poi vendono nel Mondo un milione e duecentomila copie .Inizia così la loro avventura con straordinari riconoscimenti nel Mondo . Il settimanale parigino L’Express li definisce “gli eredi di Umberto Eco” . Il successo di detti scrittori si basa sul loro metodo di rigido controllo delle fonti d’informazione e decifrazione dei codici segreti , tecnica emersa fin dall’epoca della laurea con una tesi su un personaggio del Seicento, l’abate Atto Melani di Pistoia (1626-1714), raffinato musicista evirato con voce da soprano,attività di copertura a quella di corriere diplomatico e spia d’alto rango al sdervizio dei Medici,del cardinale Mazzarino e persino del Re Sole . I nostri autori riuscirono a ricostruire la sua vita andando a ripescare i documenti negli archivi di mezza Europa e persino nell’Archivio segreto Vaticano !
Sta di fatto quindi che non solo i giovani e gli scienziati sono costretti ad emigrare dal nostro Paese per trovare il loro spazio per esprimersi ma persino gli scrittori indipendenti, politicamente non protetti, sostituiti da surrogati scialbi cantanti del potere. Che speranza può avere un Paese che sacrifica anche il proprio patrimonio culturale dopo quello scientifico e dopo aver distrutto , con la vergogna dell’immondizia ,quello naturale sull’altare delle perenni e inutili liti tra Guelfi e Ghibellini ? Accogliamo senza regolamentazione gli immigrati (utilissimi entro certi limiti) e regaliamo agli stranieri i nostri cervelli , un’equazione che porta (al presente e non al futuro) inesorabilmente al nostro declassamento nell’ambito dei Paesi civili .
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