Leggo dai giornali che , per il rilancio dell’economia, le imprese potranno sorgere senza alcuna formalità e controllo che verranno successivamente dopo la loro costituzione . Rammento che solo pochi anni fa era stato fatto esattamente il contrario , impedendo la nascita di imprese senza preliminari e approfonditi accertamenti . Ma non è questo il punto perché del fare e disfare le regole, soprattutto con il cambiamento dei Governi, oramai gli italiani ne hanno le tasche piene ben conoscendo di vivere in un Paese dove l’unica certezza è l’incertezza. Il punto qui è diverso nel senso che non si dice che le regole verranno semplificate e modernizzate ma che arriveranno successivamente alla costituzione delle imprese, il che significa che , radunati con l’inganno delle semplificazioni i “polli” nel pollaio , verranno poi spennati con la tecnica del gioco delle tre carte in cui siamo maestri nel Mondo .
La vera e unica semplificazione per me invece sarebbe quella di liberalizzare le frontiere quantomeno europee , nel senso di libero movimenti di capitale e d’impresa , in modo che ciascuno potrebbe scegliersi , indipendentemente dalla cittadinanza, di lavorare , pagare le tasse e mettere i soldi dove gli pare, senza frontiere di regole anacronistiche e protezionistiche . La vera liberalizzazione sarebbe in pratica quindi di aprire i pollai e lasciare i polli , cioè i contribuenti, liberi di andare dove gli pare .
Se unissimo ad un tale progetto economico liberale non solo l‘avvenuta unificazione di valuta (l’euro) ma anche quello linguistico imponendo una scuola d’obbligo per l’inglese , allora l’Italia cambierebbe nome in “Deserto dei Tartari” abitato da pochi “masochisti”.
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