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Economia-Lavoro: la truffa italiana delle pensioni

Quella delle pensioni  è ,come sempre , in Italia  non una riforma ma una vera e propria truffa di Stato ai cittadini. Il motivo di tale convinzione si basa sulle seguenti considerazioni : 
1.      non è vero che , come in Europa , si va in pensione di vecchiaia a 65 anni bensì a 66 anni e più (per ora) dato che l’ inventata “ finestra” per iniziare ad incassare i soldi senza arretrati  si apre (sempre per ora) dopo un anno dal raggiungimento dei detti 65 anni per i dipendenti e dopo 18 mesi per gli autonomi . Il sistema delle finestre è in pratica un ennesimo raggiro inventato ai danni di chi ha consegnato i propri soldi (contributi) allo Stato che li ha sprecati  e , se non fosse per gli immigrati che versano in maggioranza contributi a fondo perduto (praticamente tangenti) , sarebbe alla bancarotta pensionistica ; 
2.      lo stesso dicasi per le pensioni di anzianità  in cui lo Stato non solo non rispetta, come detto sopra (ritardandone il pagamento a partire da un anno in su) , i termini della decorrenza con il raggiungimento del massimo di contribuzione (40 anni) ma addirittura si prende , se uno resta al lavoro, altri contributi che poi , con un gioco delle tre carte, fa incidere poco o nulla sulla pensione (un’altra tangente) ; 
3.      ovviamente , con una metodologia tutta italiana, lo Stato cambia con decorrenza retroattiva tutte le regole così che chi aveva maturato ,lasciando o perdendo il lavoro,il minimo di pensione che negli anni novanta era di 60 anni e 15 di contributi  si trova di aver fatto versamenti a vuoto (altra tangente di Stato) ; 
4.      tutte le pensioni “baby” (scuola , Banca d’Italia ecc.) sono giustamente state soppresse ma quelle dei politici ? 
5.      l’attuale sistema è poi una truffa  per i giovani  , sempre presenti nei discorsi commoventi dei nostri onesti rappresentanti che giustamente combattono l’evasione fiscale (così  che lo Stato possa  dividersi un più ghiotto bottino) e , prendendoci in giro, affermano di  “non mettere le mani nelle tasche dei cittadini “ . La riforma delle pensioni verrebbe fatta per il futuro dei nostri figli ma quale futuro se non lavorano neppure ( a parte i super pagati giovani parenti e cortigiani del potere ) ? 
6.      E i disoccupati ? Quelli che hanno perso il lavoro e , non potendo raggiungere i 40 anni di contributi, aspettano la pensione di vecchiaia ? La prossima volta che vedo in TV un politico parlare della disoccupazione  gli scaglio una scarpa contro , come fece quel giornalista iracheno con il Presidente USA Bush ! 
7.      si dice che i tempi di pensione si sono allungati perché si sono allungate le prospettive di vita . Altra sciocchezza e scusa per “pescare soldi nelle tasche dei cittadini “ perché se è vero che  la vita si è allungata  di certo il suo deperimento qualitativo , rappresentato non certo dai “lifting” ma dalla vita biologica ,  è  rimasto sempre lo stesso ed anzi l’invecchiamento oltre  i precedenti e salutari limiti sta comportando  enormi problemi medici e finanziari (per l’assistenza ) alle famiglie ; 
8.      il sistema pensionistico è oramai così complesso che può essere considerato “ad personam” e questo per l’intento criminoso di dividere la protesta della gente . 
Quando diventeremo un popolo maturo che avrà il coraggio di dire che le “finestre” pensionistiche di fatto sono “trappole” perché lo Stato sperpera i soldi dei cittadini ? Il Vangelo riferisce la frase che “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e quindi  noi affermiamo , copiando una tale  divina verità, che “solo chi non fa parte della cricca dei disonesti e degli spreconi ” ha il diritto di fare “macelleria” sociale . 

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