Abbiamo assistito negli ultimi tempi alle cosiddette unioni tra le principali banche nazionali , il che ci ha meravigliato in quanto è noto che siamo il Paese delle mancati sinergie , contrastate dall’egoismo del mantenimento delle poltrone (che causa nel Mondo pubblico lo stesso fenomeno del frazionamento dei partiti politici) quindi ci siamo chiesti il perché di questa anomalia . Poi abbiamo capito, riflettendo sull’enfasi data dai giornali e dalla televisione sulla barriera che si era così venuta creare all’ingresso nel capitale dei colossi bancari esteri
I costi dei nostri servizi bancari sono i più alti in Europa ( oltre che i più scadenti ) e quindi le nostre banche erano molto appetite da quelle straniere che devono faticare molto di più per guadagnare e per tale motivo stavano per fare il loro ingresso in Italia , acquistandole . Acquistare una banca è molto più conveniente che aprire una filiale estera in Italia sia per una questione di lingua sia per risparmiare un costoso avviamento (acquisizione di clientela e conoscenza del mercato) . Quindi , le poltrone dei nostri potenti banchieri (che poi sono per lo più dei bancari che hanno fatto carriera grazie alla politica ) stavano traballando perché certamente il nuovo pericoloso potenziale padrone straniero , dopo aver visto la loro scarsa efficienza, non li avrebbe mantenuti al loro posto o quantomeno avrebbero ridimensionato il loro potere e i loro stipendi . Dalla paura (che fa 90 , come si dice ) di perdere poltrona e potere sono così nate le cosiddette sinergie che mai sarebbero nate senza il pericolo del “cavallo di Troia” (sbarco in Italia di soggetti esteri) .
Un vantaggio per il Paese ? Certamente no , anzi maggiore dimensione e potere (anche nei confronti della politica) significheranno minor mercato e minor concorrenza e quindi servizi sempre più scadenti e costi sempre maggiori . L’unione tra banche italiane è un atto “contro” , di “mantenimento di privilegi “ e non “a favore delle sinergie” , l’ennesimo atto di violenza nei confronti delle regole di mercato , dei diritti dei consumatori e contro la qualità della vita degli italiani.
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