Dicono che il tesoretto sia il risultato della lotta all’evasione fiscale o quantomeno alla paura per gli accertamenti fiscali (propendo per questa seconda soluzione) . Comunque sia è frutto di lavoro svolto con attività produttive (quelle che creano il valore aggiunto al Paese) e non improduttive (i nostri servizi a livello di Terzo o meglio Quarto Mondo) . Ipotizziamo , visto che oggi i nostri governati sono riuniti a decidere, la destinazione di questo cosiddetto “tesoretto” .
Immaginiamo che venga dato per migliore la sanità , i cui servizi sono in Italia in crollo verticale (anche loro! ) . Per rispondere , racconto quanto mi ha riferito un amico medico , primario in un Ospedale romano . Una credenza popolare fino a pochi anni fa ,era che conveniva farsi ricoverare negli Ospedali invece che nelle cliniche private perché ,anche se meno confortevoli , disponevano di macchinari e attrezzature d’avanguardia . Il mio amico mi ha invece disinteressatamente consigliato esattamente l’opposto e cioè le cliniche private , dato che la dominante e ignorante burocrazia ha generato anche negli Ospedali dei danni incalcolabili . Ed ha citato un reparto supertecnologico , indispensabile per le diagnosi , acquistato con una spesa di molti milioni di euro , smontato e giacente abbandonato in uno scantinato a seguito di una ristrutturazione logistica . Ho obiettato che comunque sarebbe potuto essere riutilizzato in seguito , al termine della ristrutturazione , ma lui ha risposto che i tecnici ne avevano escluso il riutilizzo in quanto lo smontaggio impiantistico era avvenuto in modo sbagliato (tanto sono soldi pubblici!) e quindi la riparazione sarebbe stata troppo costosa e pertanto sarebbe stato più conveniente comprare un impianto nuovo piuttosto che rimontare il vecchio . Dato che il caso citato non era affatto isolato (super attrezzature inutilizzate e quindi ricorso a mezzi diagnostici di fortuna e oltretutto con forte carenza di infermieri ), le cliniche private , secondo la sua diretta esperienza, disponendo di attrezzature valide e ben mantenute , erano una maggior sicurezza per i pazienti . Abbandoniamo quindi l’ipotesi di investire il “tesoretto” nella sanità italiana , lasciata in balia della prepotente e ignorante burocrazia , come abbiamo avuto modo di esaminare anche in un precedente articolo, redatto sempre con informazioni di “prima linea” , non filtrate .
Allora si potrebbe dare il “tesoretto” alla Giustizia per migliorane i tempi . Anche qui un mio amico giudice mi ha raccontato , sempre con esperienza diretta , che il problema sono i cancellieri che devono trascrivere le sentenze che non ci sono o che non lavorano . D’altronde il programma su RAI 3 “Report” ci ha fatto un quadro di inefficienze tale che ci invita a non sprecare il “tesoretto” in una Giustizia che comunque non funzionerebbe perché politicizzata con un’inefficienza “protetta” da taluni partiti di potere .
Diamo allora il “tesoretto” ai dipendenti pubblici ? Certo sono tanti e tutti votanti e , assieme agli immigrati e ai gay ,in continua crescita, domani potranno essere molto utili . Ma lasciamo da parte la logica politica che in quest’analisi nulla c’entra. Qui sono io a raccontare quello che mia moglie, insegnate e quindi dipendente pubblico , dice sulla scuola : deve cambiare le lampadine perché gli operatori scolastici ( cioè i vecchi bidelli ) dicono che non è di loro competenza e se qualcuno lo fa , per favore, viene criticato dagli altri come “servo dei padroni” . Pulire ? Quello competerebbe ma nessuno lo fa e nessuno dice nulla . Sono poi anche io direttamente a raccontare di file di gente davanti agli uffici (e non solo pubblici , purtroppo ) dove le persone aspettano i comodi del dipendente addetto al ricevimento che tranquillamente , durante le ore di lavoro, telefona per organizzare le sue ferie . E questi cosiddetti “lavoratori” non solo non vengono licenziati ma neppure “richiamati” .Anche se sarà a svantaggio di mia moglie e quindi mio , credo che sia meglio non sprecare il “tesoretto” per incentivare i disservizi , almeno fino a quando non si ristabilirà una meritocrazia , cioè una capacità di far fare carriera ai migliori e non ai più raccomandati e gli si darà il potere di gestire i fannulloni ..
Finora non abbiamo potuto ancora impiegare il cosiddetto “tesoretto” . Allora impieghiamolo per una giusta causa , da tutti condivisa : la prevenzione delle morti sul lavoro . Ma anche qui ci blocchiamo subito perché immaginiamo già un iter legislativo che porti a 100 le complesse normative di adempimenti societari contro le attuali 50 che già mettono in ginocchio chiunque abbia voglia di lavorare nel nostro Paese (ove è complicato persino aprire una pizzeria , secondo un libro di successo di un povero diavolo che racconta la sua storia vera) . E dopo le 100 normative varate ci ritroveremmo a non avere né sufficienti ispettori del lavoro né i soldi della benzina per farli girare per i cantieri ( come riferito da un sindacalista per radio ) e saremmo costretti a risentirci sempre le solite commemorazioni dei politici con risultato zero (anzi , sottozero , immaginando altri appesantimenti burocratici) .In pratica anche questo impiego è un’utopia , come la risoluzione del problema della spazzatura della Campania ( e non solo )
Ed allora a chi darlo questo benedetto “tesoretto “?
Secondo me la cosa migliore è di restituirlo al mittente , cioè a chi l’ha prodotto , che pare l’unico ad averne diritto , dato che , pur autoriducendosi le tasse, mantiene bene o male tutta questa compagnia di parolai in un palcoscenico di un Paese che è vecchio e non funziona .
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