Con soddisfazione sentiamo dagli Organi radio televisivi e leggiamo dai giornali che i controlli hanno portato al recupero di 400 milioni di contributi evasi (+ 31% rispetto al 2006) . Sono stati scoperti 76.000 lavoratori irregolari , le nuove armi dello Stato sono alla prova : ottimo !
Ma ci sorgono immediatamente due dubbi .
Il primo è sul perché ci sia tanto ricorso al lavoro nero. La risposta viene automatica da un raffronto con quanto costa mediamente un lavoratore in Italia e quanto costa all’estero . Senza tali artifizi (certamente riprovevoli) probabilmente le nostre imprese non sarebbero competitive e genererebbero un altro problema , ancor più grave , e cioè quello dei licenziamenti . Quindi per risolvere il problema non basta la punizione ma occorre agire alla radice ,riportando il costo del lavoro agli standard europei . Diversamente resterebbe un’operazione pubblicitaria e basta .
Il secondo dubbio riguarda invece chi ha il diritto di ricoprire il ruolo di giudice . Voce di popolo riferisce infatti che i collaboratori dei politici vengano in gran parte pagati in nero . Probabilmente sarà una bugia ma in ogni caso , per fugare dubbi , un controllo non sarebbe male . Senza però mettere veti su una tale verifica , come avvenuto per l’inchiesta sulla droga che circola a palazzo .
Chiariti questi due dubbi , allora e solo allora si potrebbe sbandierare legittimi successi sulla regolarizzazione del lavoro nero .
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