Non penso di dire cose nuove affermando che il Natale , così come interpretato nei nostri tempi ed almeno in Italia di cui ho diretta conoscenza, sia un’autentica iattura . Praticamente l’attività lavorativa (commercianti esclusi) si ferma per quasi un mese sia per le festività sia per la pratica degli auguri e regali svolta come vera e propria attività lavorativa non produttiva ma meramente pubblicitaria . Dimenticarsi di qualcuno può significare perdere un contatto o un cliente e così tutti corrono e si concentrano per raggiungere obiettivi che non sono affatto legati all’evento ed anzi sono opposti e cioè prettamente materiali .
Per i commercianti è certo una festa ma per chi fa impresa e cioè deve , per sopravvivere, concorrere a creare il cosiddetto prodotto lordo nazionale è una perdita secca di produttività di quasi un mese che si aggiunge alla pari perdita per le ferie di agosto . Non che si vogliano mettere in discussione le sacrosante ferie di agosto , solo che contestiamo da sempre che avvengano tutte per tutti nel mese di agosto , con il risultato che il Paese si ferma per un altro mese (come a Natale) . All’estero (tranne negli USA ove andare in ferie o non lavorare nei giorni di festa è una vergogna ) le sacrosante ferie sono assicurate lo stesso anche se vengono fatte in modo scaglionato , senza fermare il Paese .
Per fortuna che i nostri governanti hanno grandi progetti (da decenni) per rilanciare la produttività nazionale .
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