Da tempo sosteniamo che l’unico vero modo di combattere l’evasione fiscale è quello di dare ai cittadini dei servizi adeguati a quello che pagano perché è il pagare a vuoto , per finanziare gli alti costi della politica e gli stratosferici stipendi di manager pubblici incapaci che hanno generato i disastri delle imprese statali a danno di tutti i cittadini , quello che gli evasori per così dire “corretti” (per distinguerli da quelli a pura vocazione delinquenziale , che vanno perseguiti ) non mandano giù . E’ come quando sosteniamo che nel Mezzogiorno non vanno fatti investimenti se non si è in grado di controllare in quali tasche finisce il denaro mentre per contro va trapiantata una nuova cultura , la cui crescita va protetta con una presenza fissa e concreta da parte dello Stato e non saltuaria , fatta di parole dette in occasione di commemorazioni .
Il tema che vogliamo ora sviluppare e che in un certo senso si ricollega a questi concetti è quello dell’incidenza effettiva delle imposte . Ebbene la percentuale che ci viene detta ( circa il 40% per le imprese considerando anche l’IRAP ) è solo teorica . E’ come quando ci viene detto che il costo della vita è aumentato del 3% mentre assistiamo ad un aumento effettivo annuo di oltre il 10% e cioè più di tre volte maggiore rispetto a quello ufficiale ,calcolato alterando il paniere di riferimento.
La tassazione per le imprese non è del 40% ma arriva invece al 70% se si tien conto di tutte le spese di pertinenza dell’attività svolta divenute indeducibili , dell’aumento dei bolli , delle spese notarili che sono triplicate ( e non per le parcelle dei notai )negli ultimi anni , delle multe pazze che ci perseguitano ben oltre il limite ragionevole e che paghiamo perché il contestarle ci costerebbe di più, dei fringe benefits soppressi oltre il limite ragionevole e condivisibile , delle incertezze legislative che inducono in errori involontari , di presunzioni di evasioni che ci costringono a non portare in deduzione costi su cui si potrebbe aprire un contenzioso , dei disservizi e di mille altri balzelli che solo chi fa impresa può capire , inventati da una burocrazia ossessiva che resiste ad ogni tentativo di smantellarla . Per fare un esempio concreto cito un’esperienza personale . Ho avviato un’iniziativa nel Mezzogiorno per la quale mi è stato riconosciuto un contributo a fondo perduto di 60.000 € . Ho calcolato che detto importo , concessomi a fronte di un investimento tre volte superiore e con l’impegno di assumere anche altra manodopera che non mi serve , è stato appena sufficiente a pagare le imposte che gravano tu tale contributo (perché questo girotondo dare –avere ? ) ed i professionisti che mi hanno assistito per raccogliere montagne di carte e verificare migliaia di adempimenti di sicurezza , ambientali e amministrativi per dimostrare che l’impresa era in regola . E da tutti sono stato visto come un nemico e non come uno che creava reddito e impiegava persone. E non parlo neppure dei tempi per ottenere le mille ed uno licenze per aprire la fabbrica . Ho giurato che non ripeterò mai più quest’esperienza , qualsivoglia contributo mi prospetteranno .
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