Mi è stato chiesto del perché non entro in politica .
La prima risposta è semplice e ovvia : il Circolo A Ruota Libera ha scopi culturali e non politici .
Secondo :ammesso pure che volessi schierare il Circolo, tanto di moda anche per i giornali e le associazioni cosiddette indipendenti, dovrei creare un partito , dato che le convinzioni esposte nel libro “accadde nel lontano 2025 “ si collocano trasversalmente rispetto a quelle dei pur tantissimi partiti che caratterizzano la vita politica italiana . E creare un partito , si sa, è una cosa impossibile in un contesto nazionale come in nostro , caratterizzato da corporazioni con interessi fortissimi che condizionano tutti e tutto e congelano qualsiasi novità.
La logica della necessità del collocamento politico è la solita logica a cui ci ha costretti chi sta al potere e cioè quella che occorre schierarsi e sottostare alle regole per essere sentiti , dato che per parlare a vuoto ,senza essere ascoltati ,non ci sono problemi .
Noi siamo fuori da questa logica e pertanto non ci schieriamo , come scritto nel libro, dato che siamo solo e unicamente interessati a diffondere la cultura del senso critico e della qualità della vita. Noi vogliamo uomini migliori , indipendentemente dalla loro collocazione politica .Come la Chiesa, abbiamo solo delle idee che vogliamo diffondere per preparare un futuro che cambierà solo con un evento traumatico , come è scritto nel libro . Per la Chiesa invece il cambiamento avverrà con la morte .
Utopia ? Non credo , pensando a quello che è successo alla Superpotenza Unione Sovietica . I tempi sono cambiati per la globalizzazione che mette in crisi tutte le economie ingessate come la nostra . Solo dal peggio rinascerà il meglio e non certo da un cambio di coalizione al governo .
Ecco perché non ci schieriamo ma cerchiamo di preparare la gente all’Evento Terreno.
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