Lo Sportello del Contribuente rende noti i dati relativi all'invio di cartelle esattoriali errate e il quadro che ne emerge è, a dir poco, sconcertante. Secondo questo organismo, infatti, sarebbero oltre 25 milioni gli Italiani vittime di questa ondata di errori fiscali, con un primato della regione Campania (3,7 milioni), seguita da Lombardia (2,9 milioni) e Lazio (2,6 milioni). Sul tipo di evasioni contestate non c'è che l'imbarazzo della scelta: si va dal bollo auto, all'Ici, allla Tarsu e così via. Pesanti sono le accuse lanciate contro gli Enti locali da Contribuenti.it: quest'associazione sostiene infatti che queste cartelle siano state inviate nel tentativo di incamerare illecitamente oltre 5 miliardi di euro, anche perché sembrerebbe che addirittura nel 59,2% dei casi si tratti di contribuenti del tutto in regola con i pagamenti, non di mancati versamenti prescritti o annullati o condonati. Come difendersi? Ovviamente dimostrando, documenti alla mano, di essere pienamente in regola con il Fisco. L'Agenzia delle Entrate, nel frattempo, ha pubblicato una guida dal titolo: " Errori fiscali: conseguenze e rimedi", nella quale vengono spiegate l'entità e le modalità di applicazione delle sanzioni non penali relative agli errori fiscali del contribuente e vengono anche suggeriti i modi per rimediare. Purtroppo nulla viene detto circa il da farsi nel caso in cui a sbagliare non sia il cittadino, ma il Fisco o chi per esso. La guida è, comunque, disponibile gratuitamente presso tutti gli uffici dell'Agenzia delle Entrate oppure è consultabile sul sito internet dell'Agenzia stessa. Dunque spetta al contribuente provare la propria "innocenza", dimostrando la regolarità dei versamenti contestati; sempre meno conveniente risulta però il ricorso alla Giustizia, almeno in questo campo, stando ai dati resi noti dall'Anagrafe Tributaria proprio, ironia della sorte, in questi stessi giorni. L'analisi comparativa delle sentenze in materia fiscale dal 2000 al 2005 mostra un dimezzamento delle cause ed un progressivo aumento dei processi che si sono conclusi a favore dell'Erario: in primo grado, si è passati dal 28,53% di sentenze a favore del cittadino nel 2000 al 22,94% nel 2005, mentre proprio nel 2005, le sentenze favorevoli al Fisco sono state il 24,89%; a questo dato si devono aggiungere le cause parzialmente favorevoli allo stesso Fisco, pari al 5,3%. In parte questo risultato è stato reso possibile dal ricorso al condono fiscale presente nelle precedenti Finanziarie, in parte dall'inasprirsi della lotta all'evasione. Sicuramente i risultati sono lusinghieri, ma parlare di una "diminuzione degli errori nei controlli" come sostiene l'Agenzia delle entrate sembra in netto contrasto con quanto sta accadendo in questi giorni, se rispondono a verità le affermazioni delle varie associazioni dei contribuenti. Si può soltanto raccomandare attenzione nel caso arrivino cartelle esattoriali: controllate bene quanto vi viene contestato e, in caso di dubbi, rivolgetevi a qualcuna delle associazioni di cui sopra, per essere sicuri della correttezza della notifica.
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