Nel libro “Accadde nel lontano 2025” è stato citata la maleducazione degli automobilisti italiani , diffusa soprattutto nel Centro Sud, con Roma in testa , nel non fermarsi , tra l’altro, di fronte al passaggio dei pedoni che attraversano sulle strisce . Per contro è stata citata l’educazione degli altoatesini che fermano l’autovettura non solo in caso di attraversamento sulle strisce ma anche alla sola velata e vaga intenzione di farlo da parte delle persone .
Per la verità ora , per obiettività , vogliamo spezzare una piccola lancia a favore degli automobilisti romani , per quanto a nostra diretta conoscenza . A Roma ,patria dei vigili che appaiono solo per fare le multe per poi scomparire nel nulla , le strisce pedonali sono anch’esse fantasmi invisibili , nel senso che la loro vernice bianca è totalmente scolorita .Aggiungiamo che mediamente ogni 50 metri al massimo un automobilista incontra o un semaforo (con relative strisce) o le strisce (senza semaforo) e quindi deve fermarsi. Se aggiungiamo a tale handicap fisso anche i blocchi dovuti alle manifestazioni , quantomeno settimanali , che allietano la capitale che soffre di un traffico ossessivo anche in condizioni normali , allora si riesce a capire perché non c’è alcuna educazione automobilistica . La gente in macchina si odia e odia anche i pedoni che riescono a camminare più velocemente delle auto e non hanno il problema del parcheggio , ovviamente sulle distanze brevi . E se qualcuno indica la soluzione nei mezzi pubblici vuol dire che non ne ha mai provato il funzionamento (metropolitana compresa ) . Mediamente funzionano , certo, solo che quelli che servono sono sempre in ritardo , soprattutto a prima mattina,quando la gente ha i minuti contati, e quelli inutili , come percorsi e orari, passano regolarmente . Chi li ha provati non osa fare queste osservazioni e sceglie di strapagare i parcheggi , pur di non prendere questi mezzi pubblici .
Assolviamo quindi gli automobilisti romani da questa condanna di maleducazione ma non certo i fantasmi responsabili di un tale caos di segnaletica , di ostacoli al traffico e d’irrazionalità di mezzi pubblici.
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