Da qualche tempo non si fa altro che ciarlare di questo “matrimonio”. L’evento, grazie all’uso di una parola o meglio di una denominazione inadeguata, sta creando un putiferio di polemiche, proteste, scandali e chi più ne ha più ne metta.
I soliti padroni dell’informazione, al solo scopo di creare scompiglio, provocare, destabilizzare e insomma pasticciare, ci stanno sguazzando dentro continuando ad usare la parola sbagliata, se non addirittura impropria.
Questa è la dimostrazione dell’incapacità e della male fede dei mezzi di informazione e di qualche corrente politica che tenta con tutti i mezzi di confondere le masse mediocri e di intorpidire le acque per pescarci a piacimento.
I gay rappresentano il frutto di un evento naturale, così come nascono altri individui affetti da numerose differenze e tutti sono figlio dello stesso Dio.
Questa anomalia è stata nel passato oggetto di tante persecuzioni, ma ora che la scienza ha chiarito che non si è gay per volontà propria, ma per nascita, perchè dipende dall’alterata informazione genetica è, a dir poco stupido, insistere con superati preconcetti. Non si può pretendere la castità tra gay o imporre sulla natura la solita presunzione di onnipotenza della mediocrità, come non si può pretendere l’emarginazione di questa categoria. Inoltre è scientificamente dimostrato che più le società avanzano evolvendosi in presunto miglioramento e più gay nascono, quasi fosse una difesa della natura all’avanzare della mediocrità, per impedire la continuazione di questa “specie” responsabile di tutto quello che di peggio è capitato al genere umano.
Di questa “specie” non se ne mai occupato nessuno. I grandi scienziati hanno studiato e hanno classificato tutto quello che viveva intorno a loro, ma mai si sono accorti dell’esistenza di questa specie che ha così pesantemente gravato sull’esistenza e sull’evoluzione del genere umano.
Solo la politica e le religioni ne hanno piena scienza e la continuano a manipolare, fingendo di ignorarla.
Il matrimonio è l’unione religiosa e/o legale di un uomo e una donna allo scopo di procreare e non ha niente a che fare con altri tipi di unioni. La società attuale, ma soprattutto le necessità fiscali ed economiche, che prima erano trascurabili e che oggi gravano pesantemente sui bilanci delle nazioni hanno spinto i legislatori dei paesi “più evoluti” a regolamentare le coppie o le unioni tra individui diversi. Hanno cominciato dai gay, perché sono stati i primi a fare delle insistenti pressioni, ma domani toccherà ai fratelli e ad altri tipi di parenti, forse saranno coinvolti studenti, lavoratori, cacciatori, puttane e quanto altro formerà una coppia da legalizzare oggetto di interesse del fisco, del patrimonio, delle imposte e tanto altro.
Pertanto, senza avere nessun preconcetto od opposizione all’unione dei gay, anzi accettando questo tipo di coppia, escludendo categoricamente l’adozione dei minori, concludo che le considerate coppie gay e le future coppie ancora da definire, sono delle “unioni legali” e mai e poi mai “matrimoni”.
Incredibile come l’uso di una definizione impropria, nelle mani dei soliti, abbia creato tale trambusto e nessuno, dico nessuno, ha mai trattato in questo modo l’argomento, chiudendo subito la penosa e ciarliera questione.
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