La cosa che più ci ha meravigliato dalle cronache esplosive su Cirio e Parmalat , ultimi di una serie di casi di crisi e irregolarità , è la meraviglia della Politica e degli Organismi economici –finanziari . Quella della gente ignara ed inesperta la possiamo capire .Crediamo , per essere costruttivi ed indipendentemente dalle responsabilità che emergeranno, che va fatta una riflessione critica da parte di tutti , risparmiatori compresi . Vi sono Leggi superate e vecchi ed obsoleti sistemi di affrontare i problemi che non funzionano più , anche perché stiamo in Europa e non possiamo alterare le regole di mercato. Non si può più risolvere i problemi scaricandoli sullo Stato e quindi sulla Comunità , non ci si può trincerare dietro l’alibi delle competenze né affidare il monitoraggio delle aziende (soprattutto quelle che raccolgono risparmio) a Collegi Sindacali o a società di revisione che sono nominati e pagati dalle imprese stesse da controllare , né , infine, può essere ammessa la soluzione di “passare ad altri il cerino acceso “ “ lavandosene le mani” Sono regole di buon senso che , proprio per questo, devono essere Legge , anche se non scritta . E’ infatti in gioco un bene comune di grande valore : la credibilità nazionale che va oltre la furbizia di taluni e le cui conseguenze potrebbero essere molto gravi per il Paese .
Alla politica e ai massimi Organismi economici-finanziari il compito di trovare soluzioni , possibilmente senza i soliti inutili litigi di cui la gente è stanca .
Noi che, da ex dirigenti bancari prima e “banchieri d’affari “ poi che hanno previsto da tempo quello che ora sta emergendo , abbiamo coerentemente fatto le nostre scelte di scendere in campo con una libera attività di prevenire e gestire le crisi aziendali .Ora riteniamo, dal nostro piccolo ma significativo osservatorio , maturi i tempi per suggerire al Sistema un’iniziativa che chiameremo “Consulenti 2004 “ .
Il principio dell’iniziativa o meglio di tante iniziative similari è semplice : la banca creditrice di un’azienda in crisi ha quantomeno gli stessi diritti dei soci e quindi , soprattutto se è chiamata ad ulteriori interventi finanziari di salvataggio, ha il diritto-dovere di nominare propri fiduciari che seguano dall’interno , non a tavolino o da una cattedra , con comprovata esperienza, la gestione aziendale sia sotto il profilo strategico sia del controllo . Finanziare è una forma di partecipazione al capitale di rischio .
L’attuazione delle iniziative è altrettanto semplice : costituire con modestissimi capitali (es. 15.000 € ) piccole società di servizi con dei managers selezionati, di comprovata esperienza pratica , preferibilmente soci di maggioranza per conferire loro libertà d’azione ,senza condizionamenti , con l’incarico di risolvere i problemi delle aziende in crisi , meglio ancora se di prevenire le crisi stesse . Il ruolo delle banche nell’iniziativa sarebbe quello commerciale , di individuare i casi sospetti d’intervento e poi incaricare , con un modesto costo, le “Consulenti 2004 “ , appositamente scelte , di indagare imponendo alle aziende di fornire i dati . Ove i risultati dell’indagine rivelassero la necessità d’intervento, allora i managers verrebbero incaricati congiuntamente da banca e impresa di intervenire con compensi prevalentemente a”success fee”, in denaro o natura ( ad es. con partecipazioni di minoranza ) .Il vantaggio principale delle banche sarebbe rappresentato dal recupero del credito .
Delle iniziativa del genere , se attuate autonomamente da tutto il sistema bancario su sollecitazione dei palazzi della Politica ,da BIT e Consob , accumulate senza litigi, contribuirebbero in modo concreto a ridare competitività al sistema Italia , impedendo il tracollo dei nostri gioielli industriali.
La Slave & Partners è già da tempo un esempio pratico di “Consulenti 2004 “.
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