UN MANAGER PER L’AZIENDA ITALIA : un libro da scrivere ?
CAP. I : ITALIANI ALLO SPECCHIO 1. L’ipotetico libro comincia dal positivo . Dice che le difficoltà alle quali gli italiani sono sottoposti a partire dal nascere ,nel loro Paese li ha resi estremamente elastici e capaci di adattarsi alle più svariate situazioni .Per sopravvivere sono diventati : resistenti e capaci di superare qualsiasi difficoltà 2. Le radici storiche italiane rappresentano un patrimonio tale da conferire una forza intellettiva di enorme potenzialità 3. Tutti i popoli attraversano epoche buie ed epoche di rinascita , taluni riescono ad adattarsi ai tempi , a rigenerarsi ed altri no. Molto influisce anche il clima che nell’Italia è fortunatamente favorevole . Al Nord ,per il clima, si lavora molto di più rispetto al Sud . Si pensa che in Egitto ,prima di Cristo ,vi fosse un clima del tutto diverso dall’attuale che spiegherebbe la decadenza di quella civiltà ,almeno in rapporto a cosa era millenni fa ,quando riusciva ad individuare i quattro punti cardinali (angoli delle piramidi) con precisione millimetrica. In Italia dopo il Medioevo è seguito il Rinascimento . Il fenomeno potrebbe ripetersi . Alla fine del secondo millennio purtroppo però la realtà è quella della maleducazione e dell’inciviltà Facciamo degli esempi banali ,sotto gli occhi di tutti : gli italiani non rispettano le file ,passano con le auto nelle corsie di emergenza a dispetto degli altri . Buttano le carte per terra , le città sono sporche . Si credono furbi ma in effetti sono solo maleducati ed incivili . Parlano ad alta voce ,usano il telefonino a dispetto degli altri ,scrivono sui muri ,sui treni,rigano con il chiodo le macchine curate e senza un graffio , prendono a sassate dai cavalcavia gli automobilisti .Certamente non tutti ma la maggioranza è questa e chiunque vive in una città se non nota queste cose significa che fa parte della categoria dei maleducati e degli incivili . 4. Sbuffano e sono scontenti sempre perché sono convinti ,dall’impiegato statale alla donna di servizio , al tassista , di essere lì in quel posto di lavoro modesto temporaneamente, per necessità, ma di essere poi destinati a diventare “Presidenti della Repubblica” . sono bravi ma poco professionali Le donne di servizio provenienti dai Paesi più poveri ( Filippine, SRI Lanka , Polonia , Capo Verde ecc. ) così come anche le cameriere dei ristoranti del Paese più ricco del Mondo ,gli USA, ci danno ogni giorno una lezione di professionalità : la dignità di fare e amare il proprio lavoro seppur umile che sia . 5. Cercano di non pagare le tasse perché non hanno fiducia che lo Stato gli restituisca sotto forma di servizi e sicurezza quanto dovuto ed in questo hanno ragione perché basterebbe vedere come vengono impiegati i soldi pubblici in Alto Adige e nel Mezzogiorno . Sta di fatto che sono individualisti E gestire un popolo di individualisti che non credono nello Stato è un bel problema ! Certo si ha il vantaggio che non aver per tale motivo mai seguito un Hitler o uno Stalin , come pecore ubbidienti ma anche lo svantaggio di dover convivere giorno per giorno con una massa di gente non inquadrabile . Si lamentiamo dei politici : ma chi altri sono se non la fotografia di chi li ha votati ? Guelfi contro Ghibellini , Bianchi contro Rossi e assieme tutti contro i Neri .
CAP II : AZIENDA ITALIA ,UN MALATO INCURABILE ? ANALISI DI UN CASO CLINICO Tutto il libro sarebbe impostato sulla speranza e l’ottimismo nonostante la crudezza dell’analisi e pertanto appare ovvia la risposta : SI ,L’ITALIA E’ CURABILE . MA E’ UN MALATO SERIO ,CON UN MALE CHE POTREBBE DEGENERARE . Il problema della cura è molto complesso e quindi il libro lo affronterebbe in modo articolato procedendo per successivi gradi di approfondimento . Il dramma è che non si sa perché ,per soldi o per fama o per sete di potere ,tutti gli italiani hanno una ricetta curativa per il malato Italia ,dal tassista al politico ma tutti ,pur benintenzionati e capaci,si perdono per strada . Gli italiani hanno comunque almeno un punto di partenza certo: l’Azienda Italia è un malato Se qualcuno afferma che non è vero –direbbe il libro- o non è in buona fede ,avendo altre finalità ,o ha perso la capacita’ di meravigliarsi sui disservizi o ,infine, non ha termini di paragone della qualità della vita di altri Paesi di livello internazionale paragonabili al nostro: non meravigliarsi significa aver perso la capacita’ di reagire La prima cosa che si chiede in questo capitolo è quella : ma chi è l’Azienda Italia ? 1. anche se i suoi rappresentanti non lo sanno o fanno finta di non saperlo , è un’azienda come un’altra ,amministrata dallo Stato ,soggetta alle leggi dell’economia ,sia pur con indirizzi politici e sociali . La politica e la socialità sono importanti ma non possono sussistere indipendentemente dalle leggi dell’economia . Senza tener conto di tale considerazione (siamo un’azienda che deve far utile da destinare al benessere della comunità) faremmo l’errore che ha fatto l’Unione Sovietica che un bel giorno si è svegliata povera ed i suoi dirigenti sono diventati servitori dei Paesi a più forte economia . E’ come se decidessimo che non esiste la legge di gravità –direbbe il libro da scrivere - e ci buttassimo dal quinto piano . E allora : prima di litigare sul come distribuire la ricchezza dobbiamo produrla! 2. I ricavi dell’Azienda Italia sono rappresentati dalle tasse . Se emettiamo ad esempio una fattura di 100 milioni di lire + IVA(20%) o incassiamo uno stipendio- direbbe sempre il libro- , circa i 2/3 del nostro ricavato va allo Stato ed un terzo a noi che poi ,per utilizzare i servizi pubblici ,dobbiamo pagare i ticket , i pedaggi autostradali , fare beneficenza e molte altre cose . Da tale considerazione cominciano l’esame e cioè che abbiamo un socio nella nostra attività, lo Stato che rappresenta l’azienda Italia , che guadagna più di noi quando noi lavoriamo, direbbe sempre il libro . E non è un socio di capitali (se ha soldi è perché noi glieli abbiamo dati) ma di servizi . Noi gli diamo i soldi perché ci fornisca un servizio. Senza il nostro lavoro né lo Stato né l’azienda Italia esisterebbero Da tale premessa –direbbe sempre il libro- comprenderete che non siamo molto soddisfatti quando assistiamo a continue conferenze e dibattiti sugli “gli sprechi dell’Azienda Italia” . Nessuno si meraviglia ma anzi tutti hanno qualcosa da raccontare in aggiunta . Direbbe il libro : non siamo neppure soddisfatti quando in TV da anni assistiamo a trasmissioni che raccontano truffe, ingiustizie e inciviltà che avvengono non occasionalmente ma di continuo , senza fine in un Paese ,quale l’Italia che siede al tavolo con i Paesi più industrializzati del Mondo. E’ un filone di successo che da molti anni non si esaurisce mai ! C’è una lista d’attesa infinita dei racconti e fatti da denunziare ! Leggendo giornali economici ci capita spesso di leggere articoli quali : la burocrazia blocca investimenti per 20 miliardi di euro nell’Industria ; la burocrazia costa 23 miliardi di euro l’anno ; la burocrazia malata fuori controllo; mille ed una licenza per far nascere un hotel ; aprire un impianto chimico : che calvario ; la paura , nuovo alibi della burocrazia. Ma anche se non partecipiamo a conferenze sul tema né vediamo la TV né leggiamo i giornali ,lo stesso non ci salvano dalla realtà che di seguito il libro da scrivere esporrebbe senza commenti : 1. se gli italiani stanno male , hanno paura di essere curati perché non si fidano delle strutture pubbliche . Se mai a qualcuno è mai capitato di andare ad un pronto soccorso ,quello che colpisce è che i medici più che preoccuparsi dello stato del malcapitato si preoccupano di riempire moduli che lo identifichino ,che evidenzino il libretto sanitario ,che la procedura di ricovero sia corretta . E se si va in Ospedale è solo perché si conosce il medico ed si ha fiducia in lui personalmente ,non nella struttura pubblica . 2. se gli italiani hanno delle ragioni da far valere ,spesso rinunziavano ai loro diritti sempre perché non avevano fiducia nella Giustizia . Il diritto civile è un culto della forma e mortificazione della sostanza , quello penale fortunatamente è un libero convincimento del giudice (che in teoria non dovrebbe essere politicizzato e di parte ma in pratica , anche se non appartenenti ad una squadra . quantomeno fanno pesare le loro idee politiche ) . Entrambi (civile e penale) però hanno in comune tempi tali da vanificare ogni decisione ,giusta o sbagliata che sia. Non decidere significa decidere di far vincere gli approfittatori dei tempi lunghi , cioè i disonesti che tutto sanno sulle prescrizioni e sulle scappatoie per non pagare il loro conto con la Giustizia –sentenzierebbe il libro ,qualora venisse scritto - ; 3. la Scuola è allo sbando : praticamente gli studenti ,intoccabili nei loro diritti di essere promossi, disinteressati di imparare , decidono per i professori ,per una classe insegnante di livello sempre meno aggiornata e preparata ad affrontare i problemi di un’epoca che è cambiata con troppa fretta . Ma chi ,tra le persone laureate e capaci , sarebbe disponibile a lavorare per mille euro /mese ? Si lavora mezza giornata solo in teoria perché si sta sempre a disposizione e si deve partecipare a riunioni del tutto inutili . Un giovane laureato ricorda di aver insegnato per un anno in un V liceo scientifico ripetendo le stesse cose che aveva studiato a scuola : sembrava che parlasse arabo a cinque anni di distanza! L’Università ha di fatto sostituito la scuola , inesistente, e le aziende private , che già avevano “la palla al piede “ dei disservizi pubblici, hanno sostituito l’Università . Non si fidano neppure dei laureati con 110 e lode che non assumono ma gli fanno fare degli stage a 4 soldi . La scuola è attentissima ai diritti dei peggiori , da non mortificare, mentre è d’ostacolo ai migliori . Praticamente c’è disinteresse totale alla coltivazione dei cervelli , quelli che creano ricchezza per tutti . E poi si parla di competitività con i peggiori al potere che organizzano i servizi e gli incentivi alle imprese ! 4. E poi il rapporto con la Pubblica Amministrazione , con i suoi rappresentanti, cioè i nostri dipendenti ,come li definirebbe il libro . Non è equilibrato , di pari dignità . I cittadini non hanno gli stessi diritti di chi ha il potere di decidere su di loro . L’atteggiamento di un vigile urbano ,senza arrivare a quello di un ufficiale giudiziario , è intollerabile. Non c’è eguaglianza di dignità e di diritti . Chiedere un’informazione presso un ufficio pubblico ,dopo ore ed ore di fila ,dato che i telefoni sono sempre occupati (cioè staccati) é una gentile concessione da parte di chi occupa un posto con la mentalità che il proprio lavoro sia un’opzione non dovuta mentre è dovuto lo stipendio statale. Qualcosa è stato fatto , qualche timido tentativo di snellimento e cambio di mentalità ma è ancora troppo poco ! Le teste sono oramai fuse , irrecuperabili . Peggiori che sul cittadino sono le conseguenze di tale atteggiamento per l’Industria ,la spina dorsale del Paese . Varare una piccola società costa almeno 4000 euro tra notaio , spese di registro e altre imposte .Ci vogliono poi dai quattro mesi (al Nord) agli otto mesi (al Sud) per ottenere autorizzazioni sanitarie ,dei Vigili del Fuoco ecc. In pratica , un’impresa di produzione parte con un deficit di almeno 25.000 € . Il libro citerebbe un illustre politico che si è permesso di dire a Napoli : “Voi imprenditori dovreste avere più coraggio nell’investire nel Sud “. Chi ha detto questo (ed è più d’uno) o è un incompetente disinformato perché non conosce la realtà del Mezzogiorno (chi ci lavora deve avere un coraggio fuori del normale ) o è un bugiardo che parla solo a fini elettorali . Non è comunque che gli italiani abbiamo problemi e gli altri Paesi civili , con cui ci confrontiamo, no . Non è che all’estero non ci sia corruzione o droga o prostituzione o lotta politica ma fenomeni del genere che riguardano i diritti fondamentali del cittadino violati (Giustizia, Assistenza sanitaria, Scuola, Pubblica Amministrazione, Industria ) non esistono ad un tale livello , ovviamente sempre escludendo i Paesi del cosiddetto III Mondo e in via di sviluppo . E’ una questione di dimensione del problema . Ed il libro a tal punto sentenzierebbe : GLI ITALIANI VIVONO IN UN SISTEMA AD ECONOMIA MISTA IN CUI SONO RIUSCITI A FONDERE IL PEGGIO DEL CAPITALISMO (EGOISMO E MIOPIA ) ED IL PEGGIO DEL COMUNISMO (INEFFICIENZA DEL SISTEMA SOFFOCATO DALLA BUROCRAZIA E DALLA CORRUZIONE) . E chi scrive ,che tenta maldestramente un distacco quasi non fosse italiano , parlando quasi sempre in terza persona e come se i problemi esposti non lo riguardassero , cade in uno sfogo : “ per chi soffre per queste cose ,per chi non si rassegna ,come un padre per un figlio malato grave o drogato sorge spontanea la domanda : cosa si può e si deve fare ?
CAP.III : PRINCIPI DI TERAPIA SUL PAZIENTE ITALIA 1. La prima cosa ,direbbe sempre il libro, è quello di mettersi a leggere ,studiare e viaggiare . Solo attraverso infatti quella che definiamo la rivoluzione culturale potremo tornare ai nostri antichi splendori e uomini d’ingegno come Marconi e tantissimi altri non dovranno più emigrare all’estero per potersi esprimere. Gli italiani devono aver il coraggio di non scegliere più gli uomini solo perché sono fedeli ma i capaci ,quelli più bravi anche di chi li sceglie , anche se giovani e senza la necessaria esperienza che si faranno da soli sul campo . Se saranno onesti meglio, ma se non lo fossero comunque sarebbero migliori degli incapaci , da mettere in posizioni chiave . Avete mai calcolato i danni che gli incapaci producono ? –si chiederebbe il libro - Non che non debbano lavorare ma non devono avere potere alcuno di ostacolare chi lavora bene ed anche e per gli altri ! La scuola ,la società deve essere tarata per allevare e favorire i migliori ,non per ostacolarli o combatterli perché scomodi. Questa è la vera rivoluzione ,altro che miope egualitarismo! Questa razza di uomini capaci vanno scelti anche se le loro idee sono diverse dalle nostre –ribadirebbe il libro- perché : dobbiamo avere il coraggio di ammettere che possiamo sbagliare. La storia farà piazza pulita della maggioranza dei protagonisti italiani troppo impegnati in bambineschi litigi fatti a spese della pelle del Paese. La Storia ricorda i Leonardo Da Vinci. Se il Turismo è stato definito Il nostro Petrolio , che cosa è allora l’Arte ? Bene , gli italiani devono smetterla di buttare acqua sul loro Petrolio perché diversamente sarebbero una civiltà inferiore ! Hanno costruito stabilimenti chimici con i soldi pubblici là dove dovevano sorgere oasi di villeggiatura , solo una minima parte dei Musei italiani , unici nel Mondo , è all’altezza delle opere che contengono. Provate a vedere come funzionano i Musei americani che non hanno nessun patrimonio storico da mostrare , almeno in paragone al nostro ! 2. La seconda cosa è combattere con tutte le forze è il male principale del Paese ,la madre di tutti i mali ,l’origine della decadenza : la burocrazia Da qui il libro inizierebbe un’analisi spietata e per certi tratti violenta del fenomeno definita come un vero e proprio cancro che ha reso il Paese meraviglioso solo per chi non ci lavora o ci viene per turismo per pochi giorni. La burocrazia non è ,come molti vorrebbero far credere , un’espressione di stupidità ma soprattutto un’espressione di corruzione, di mortificazione e di violazione dei più elementari diritti umani : per guadagnare piccole tangenti si creano danni mille volte superiori sotto il profilo economico e umano . Bisogna poter far licenziare in tronco il burocrate che ci risponde ,dopo averci fatto perdere del tempo prezioso : non è di mia competenza .
CAP.IV: COSA NOI , TUTTI ASSIEME, DOBBIAMO FARE DOMATTINA ? Qui il libro ,dopo essere partito dal generale ,scenderebbe in dettagli stupefacenti ,differenziandosi proprio in questo dalle cosiddette dichiarazioni d’intenti in base alle quali tutti sono d’accordo su tutto ,parlando dei principi , ma poi non si fa nulla di nulla per cavilli burocratici o per incapacità decisionale . Il libro passerebbe invece all’azione arruolando l’esercito dei suoi lettori . Se nei “ Promessi Sposi “ di Manzoni la storia non finisce con “tutti vissero felici e contenti”, qui la storia addirittura non finisce . Il capitolo-conclusione non sarebbe infatti una conclusione statica - un’altra grossa novità del libro- ma un capitolo aperto , in continua evoluzione , da scrivere anno dopo anno nel tempo da parte dei lettori divenuti inconsciamente protagonisti In tale ultimo capitolo si affrontano i temi più svariati ,da quelli più impegnativi di respiro nazionale a quelli che hanno il sapore di curiosità . Facciamo degli esempi : 1. Il cambiamento delle regole del Paese , le cosiddette Riforme Istituzionali ,è un tema trattato come basilare ma non è classificato tra i principi della terapia che restano ,come detto, la rivoluzione culturale e la lotta alla burocrazia. I cittadini devono eleggere i loro rappresentanti -direbbe il libro- e questi ultimi devono poter governare ,con tutti i controlli del caso, come esiste negli USA, in Inghilterra, in Francia, n Germania e così via. Se chi governa deve ogni giorno preoccuparsi di mantenere la sua poltrona non potrà mai governare ,di destra o di sinistra che sia . Solo così si faranno delle riforme strutturali ,cioè quelle economiche , e non solo finanziarie (apparenti) . 2. C’è un’esaltazione del metodo di elastiche programmazioni a medio termine contro le riforme del giorno per giorno 3. C’è l’invito allo Stato di fare un passo indietro dall’attività produttiva ma a rimanere come garante e controllore delle attività imprenditoriali , forza vitale di qualsiasi Paese; 4. Si parla dell’immigrazione ,un fenomeno al quale dare molta attenzione e di non liquidare con frasi infelici se non irresponsabili di un altro illustre politico ,quale : “sarà il mercato a decidere per loro”. Sta di fatto che ci ritroviamo questi immigrati, nel migliore dei casi, sulle strade a pulirci ( o sporcarci) i vetri delle nostre auto . Mentre ci sarebbe del lavoro vero per loro , ad esempio quello di ripulire le nostre meravigliose città d’arte ricoperte di sporcizia ! 5. Vi sono tantissime curiosità ,qualcuna riguarda anche le cosiddette Associazioni benefiche che assalgono letteralmente i cittadini chiedendo denaro . Basta inviare un’offerta a chi la richiede che si cade in una trappola di tempesta di richieste . Quasi con un passa parola arrivano a casa decine di bollettini per soccorrere i più svariati bisognosi . Poi si aggiunge la televisione con le campagne di beneficenza e di sostegno , una grande gara di solidarietà per tutto e tutti . Tutto perfetto , tutto giusto solo che ci dimentichiamo di due particolari importanti : primo che non è giusto che lo Stato tassi anche la generosità dei cittadini. Praticamente -direbbe il libro - tutte queste offerte dovrebbero esser portate in sottrazione dal reddito , oltretutto in quanto ci stiamo sostituendoci allo Stato nei suoi compiti tra cui quello di provvedere ai più deboli e agli sventurati ! Secondo , lo Stato dovrebbe vigilare che le offerte vadano veramente a coloro ai quali sono rivolte e inoltre che non vengano invece utilizzate per finanziare gli alti costi delle stesse Organizzazioni Umanitarie ; 3. si parla della STAMPA che deve smetterla di fare commenti e dare interpretazioni prima di raccontare le notizie per quel che sono ; 4. si parla del MEZZOGIONO dove fino ad ieri si sono inviati tantissimi soldi del lavoro degli italiani ,i cui risultati sono disastrosi in quanto la destinazione di questo immane fiume di denaro è deviata . Per incompetenza? Per prendere voti ? 5. si parla dei PARCHEGGI ,del TRAFFICO e dei costi che tali disservizi comportano ,guardando come altri Paesi civili hanno risolto tali problemi; 6. si parla dell’AMBIENTE , da rispettare nel principio dell’equilibrio della natura ,un bene patrimonio primario dell’umanità ; 7. una curiosità finale .Si parla persino dei famosi autobus romani del Giubileo ,quelli lunghi il doppio del normale . E si chiede : d’accordo che quelli a due piani non passano sotto le gallerie (ma quante sono?) ma perché usare una soluzione che va bene nelle praterie degli Stati Uniti ma non nel traffico della capitale ?. Per risparmiare sul numero degli autisti ? Ma non dovremmo impiegare le persone in cose utili invece di renderli socialmente inutili in fittizi impieghi ?
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